A pochi chilometri dalla capitale, all’interno del Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano, a Oriolo Romano, è stata fatta scoperta naturalistica di primaria importanza che pone l’area all’attenzione internazionale.
Sono stati, infatti, misurati alberi di oltre 45 metri nella faggeta vetusta depressa di Monte Raschio. La bellezza dell’area boschiva era stata già sancita quattro anni fa quando Monte Raschio era stato dichiarato Patrimonio naturale dell’umanità dall’Unesco.
La scoperta è stata fatta nel corso di un intervento di censimento del team di esperti guidati da Alfredo Di Filippo, docente di Botanica nel Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia a Viterbo e National Geographic Explorer, nell’ambito del piano di monitoraggio e conservazione delle faggete Unesco, in collaborazione con l’Ente Parco.
“Faggete con alberi che raggiungono queste altezze sono estremamente rare in tutta Europa, – ha dichiarato Di Filippo – generalmente si rinvengono in condizioni ottimali per la specie. La scoperta di Monte Raschio va valutata come unica ed eccezionale, considerata la sua posizione all’estremo caldo-arido nella distribuzione del faggio”.
Gli esperti, infatti, sottolineano come invece apparentemente le condizioni per queste performance naturali non sussistano. Infatti, non solo è singolare la quota molto bassa e collinare nel pieno del clima mediterraneo su cui si snoda l’intera faggeta oriolese (543,5 metri s.l.m. rispetto alle altre, di norma al di sopra di 1.000 metri s.l.m.), ma lo è anche l’altezza degli alberi, considerato che il faggio (Fagus Sylvatica) di solito realizza 25-35 metri nelle fustaie a quote più elevate sull’Appennino.
Nella faggeta così si registra un unicum che individua Oriolo come un ecosistema, un patrimonio naturale di rilievo mondiale, una delle eccellenze del Parco di Bracciano e Martignano, scrigno di biodiversità.
Per scoprire il valore, i segreti e le storie che solo faggi centenari possono raccontarci, è stato realizzato il nuovo portale dedicato alle faggete dell’Unesco (https://www.faggetevetuste.it/): un’occasione per conoscere i veri protagonisti di questi ambienti dal valore inestimabile. In più, presto verrà presentato un documentario realizzato proprio dal Parco di Bracciano e Martignano.
Elena Sofia Midena