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Abbandono cani da bollino rosso: il report Animali in Città di Legambiente

L’abbandono degli animali nel 2023 è da bollino rosso, un fenomeno in crescita come si evince dal report Animali in Città di Legambiente. Presentato a Festambiente a Rispescia (Gr) in occasione del festival nazionale di Legambiente il rapporto ha il patrocinio di Anci, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Enci, Fnovi, Anmvi e Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva.

Sale a 85.000, secondo i dati forniti dalle Amministrazioni comunali (poche quelle che hanno risposto ai questionari), il numero dei cani abbandonati (+ 8,6% rispetto al 2022), indicatore importante anche della crisi economica che pesa su famiglie e cittadini. Preoccupa anche il numero di cani randagi, ossia quelli senza proprietari che li rivendicano, il cui numero stimato nella Penisola nel 2023 è di 358.000. Le criticità maggiori si riscontrano sempre nel Lazio, Sicilia, Campania, Puglia e Calabria dove se ne stimano 244 mila. Troppi, nella Penisola, i ritardi e le difficoltà legate a monitoraggio, regolamentazione, controlli, e ai servizi animal friendly in città e al mare.

In Italia è possibile e utile passare da un approccio basato sulla gestione di problemi acclarati ad un approccio che li prevenga – ha dichiarato Antonino Morabito, responsabile nazionale Cites e Benessere animale di Legambiente e curatore del rapporto -. Questo approccio, nella relazione uomo-animale-ambiente, risulta ineludibile come indica la nostra amata Costituzione repubblicana. Salute e benessere umano, animale e ambientale sono inestricabilmente interconnessi e sempre più i cittadini sono consapevoli che debbono essere affrontati in modo coerente, aderendo pienamente e applicando concretamente l’approccio “One Health” in ogni scelta politica.

Abbandono animali, le criticità dell’anagrafe canina

Solo il 41% dei Comuni (316 su 771) conosce il numero complessivo dei cani iscritti in anagrafe canina presenti nel proprio territorio, pari a 1.812.008. Percentuale che cala al 37,1% per quel che riguarda la consapevolezza delle nuove iscrizioni avvenute nell’anno 2023, pari a 87.602 cani.

Il 33,3% dei comuni dichiara di aver spazi dedicati agli animali d’affezione  (risultano 1.602 le aree dedicate ai cani, in media circa uno spazio ogni 6.842 cittadini residenti con differenziazioni importanti tra Comuni (ad esempio a Cervicati (Cs) è presente 1 area ogni 785 cittadini, contro Messina con 1 ogni 72.632 abitanti). Ancora più bassa la percentuale, il 24,7%, dei Comuni costieri, ossia 1 ogni quattro, che hanno regolamentato l’accesso in spiaggia, solo 24 comuni costieri dei 97 che hanno fornito risposte.

A livello regionale, nella top five delle regioni che vanno meglio nella gestione degli animali d’affezione, ci sono l’Emilia Romagna con il 76,9% dei comuni che hanno risposto al questionario di Legambiente e che hanno performance superiori alla sufficienza, seguita da Valle D’Aosta (75%), Provincia di Bolzano (70,6%), Marche (51,9%), Friuli Venezia Giulia (47,4%) e Toscana (47,2%).