Sono partiti ad agosto i lavori per il progetto di rigenerazione urbana a Milano che interessa la nuova sede dell’Accademia di Brera lungo i binari dell’ex scalo ferroviario Farini. Qui sorgeranno i nuovi e ampi spazi che accoglieranno i circa cinquemila studenti iscritti.
La nuova sede dell’Accademia di Belle Arti di Milano, o meglio una parte dell’edificio, sarà aperta agli studenti entro due anni. Qui nasceranno gli spazi dedicati ai laboratori più creativi come quello di scultura e scenografia, oltre al dipartimento delle Nuove tecnologie per l’arte e la scuola di restauro che oggi si trova nella sede di Arcore. Ma vediamo cosa prevede il progetto.
Rigenerazione urbana: la nuova sede dell’Accademia di Brera a Milano
La sede allo scalo Farini Campus delle Arti si andrà ad aggiungere a quella storica di via Brera. Il progetto di rigenerazione urbana prevede la bonifica di tutta l’area dell’ex scalo, attualmente già avviata. Dopo questa prima fase preparatoria, verranno realizzati, nel corridoio verde con giardini che si apre lungo i binari, le aule, i laboratori e gli spazi espositivi.
Lo scalo fu realizzato nel 1905 e, vista la sua posizione strategica, iniziò ben presto ad assolvere anche funzioni doganali; il magazzino merci fu completato alcuni anni più tardi, nel 1923. FS Sistemi Urbani ha siglato, nel 2017, insieme al Comune di Milano e alla Regione Lombardia, l’Accordo di Programma “Scali Milano”. Uno dei più grandi progetti di riqualificazione cittadina in Italia e in Europa, grazie al quale sette ex scali ferroviari del capoluogo lombardo avranno un nuovo volto.
La nuova sede dell’Accademia di Belle Arti di Milano sarà poi collegata in maniera rapida ed efficace, con la fermata Lancetti della metropolitana attraverso una “promenade”: una passerella sospesa che collega il campus alla metro. Un progetto dunque molto ambizioso che si concluderà grazie ai 20 milioni di finanziamento arrivati dalla Regione Lombardia e Cassa depositi e prestiti.
Il lavori ex-novo nel secondo edificio
Un secondo edificio da costruire interamente, diventerà invece la residenza per gli studenti fuori sede con 200 posti letto: una palazzina di sei piani con grandi terrazze.
I lavori del secondo lotto daranno vita ad un edificio green, dove saranno installati due impianti, uno fotovoltaico e uno geotermico. Sarà una struttura a gradoni, realizzata attraverso delle terrazze.
Al piano terra dell’edificio sono previste ampie vetrate e spazi aperti destinati agli eventi e alle esposizioni. Gli 87 appartamenti destinati ai fuori sede, prevedono delle camere singole o doppie, tutte realizzate con le nuove regole post Covid: ogni studente con una propria cucinetta e loggia.