Acqua potabile

Acqua potabile contaminata dai PFAS, l’indagine di Greenpeace

Allarme PFAS in Italia: contaminata il 79% dell’acqua potabile analizzata da Greenpeace. “Acque Senza Veleni”, l’indagine su larga scala condotta in 235 città, ha rivelato la presenza diffusa di queste sostanze pericolose nell’acqua che beviamo ogni giorno. La mappa della contaminazione dipinge un quadro allarmante della situazione. Le molecole più diffuse sono:

  • il cancerogeno PFOA (nel 47% dei campioni);
  • seguito dal composto a catena ultracorta TFA (in 104 campioni, il 40% del totale, presente in maggiori quantità in tutti quei campioni in cui è stato rilevato);
  • il possibile cancerogeno PFOS (in 58 campioni, il 22% del totale).

Livelli elevati si registrano in Lombardia e in numerosi comuni del Piemonte (Torino, Novara, alcuni comuni dell’alessandrino, ma anche Bussoleno in Valle di Susa), del Veneto (anche in comuni fuori dall’area rossa già nota per essere tra le più contaminate d’Europa, come Arzignano, Vicenza, Padova e Rovigo), dell’Emilia-Romagna (Ferrara, Comacchio, Reggio Emilia), della Liguria (Genova, Rapallo, Imperia), della Toscana (Arezzo, Lucca, Prato), della Sardegna (Olbia, Sassari e Cagliari) e Perugia in Umbria.

Acqua potabile, i limiti non sono insufficienti

L’Italia, già alle prese con alcuni dei più gravi casi di contaminazione da PFAS in Europa, mostra un grave ritardo nel monitoraggio di queste sostanze nelle acque potabili. Nonostante l’evidenza scientifica sempre più allarmante, i controlli sono ancora frammentari e limitati a poche zone. La nuova direttiva europea, pur rappresentando un passo avanti, potrebbe rivelarsi insufficiente a garantire la sicurezza dei cittadini, poiché i limiti stabiliti non tengono conto delle ultime scoperte scientifiche.

L’allarme lanciato da Greenpeace Italia con la campagna “Acque senza veleni” è preoccupante: milioni di italiani bevono quotidianamente acqua contaminata da PFAS, sostanze chimiche pericolose classificate come potenzialmente cancerogene. Questa situazione, inaccettabile per molti Paesi, mette a rischio la salute di un’ampia fetta della popolazione.

Da tempo l’organizzazione, in prima linea nella lotta ai PFAS, chiede con forza al governo di vietare completamente l’uso e la produzione di queste sostanze pericolose. L’organizzazione propone, inoltre, di sostituirle con alternative più sicure già presenti sul mercato.