Il Gruppo Hera che garantisce a 3,6 milioni di cittadini acqua potabile e sicura ha pubblicato il nuovo report In buone acque. Nel 2022 la multiutility ha investito nel ciclo idrico integrato circa 208 milioni di euro ovvero il 16% in più rispetto alla media italiana ed effettuato, in collaborazione con Romagna Acque e le Asl territoriali, 2.800 analisi al giorno, un milione all’anno; i prelievi assicurano la qualità dell’acqua, il basso contenuto di sodio, la presenza di importanti oligominerali e valori di calcio, magnesio e potassio in linea con le acque in vendita.
L’acqua è un bene primario, come tale richiede operatori solidi, competenti e trasparenti. Come Gruppo Hera da anni diamo evidenza della nostra attività nel servizio idrico attraverso una rendicontazione chiara e completa – commenta Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – Il cambiamento climatico impone una gestione moderna della risorsa idrica, che ha un impatto decisivo sui cittadini e sull’intero ecosistema territoriale. La qualità e la sicurezza della risorsa idrica sono i due valori che il Gruppo persegue con risultati ancora al top nel settore grazie agli investimenti più alti della media italiana (nel 2022, 208 milioni destinati al ciclo idrico integrato, e gli investimenti totali sul territorio sono ben il 16% in più rispetto alla media italiana) che vanno nella direzione dell’innovazione e della resilienza. Uno per tutti il progetto di riuso delle acque depurate, in prevalenza a scopo irriguo, con l’obiettivo di riutilizzare almeno il 18% delle acque reflue depurate entro il 2030. Il patrimonio infrastrutturale del ciclo idrico gestito dal nostro Gruppo è inoltre caratterizzato da un alto tasso di innovazione: la digitalizzazione della rete è a buon punto, l’innovativa gestione dei processi operativi è poi caratterizzata da un elevato tasso di automazione e dall’intelligenza artificiale applicata alla manutenzione predittiva delle reti. Questo è il nostro modo di fare impresa, in piena coerenza con il nostro purpose, ovvero lo scopo, e in senso più ampio, la ragion d’essere del nostro Gruppo che racchiude i nostri valori, i nostri obiettivi ed esprime il ruolo “sociale” che vogliamo ricoprire sulle 3P Pianeta, Persone e Prosperità.
Acqua potabile, perché bere quella di casa
Molti utenti hanno necessità di ricevere info corrette su cosa comprende il servizio idrico; dal Libro bianco 2023 – Valore Acqua per l’Italia (The European House – Ambrosetti) si evince che oltre il 40% non sa che comprende anche fognatura e depurazione, opere indispensabili per il riuso dell’acqua e ignora che il 39% dell’importo in fattura va a coprire proprio questi costi.
Solo il 12% delle persone conosce il costo del servizio per un metro cubo di acqua del rubinetto, altri lo sovrastimano, altri lo ignorano. Nelle zone dove Hera opera il costo medio per 1.000 litri di acqua è 2,3 euro, tra i più bassi d’Europa, poco più di 0,2 centesimi di euro al litro. Il suo utilizzo, invece dell’acqua imbottigliata, permetterebbe ad un nucleo familiare di tre persone un risparmio di oltre 570 euro all’anno. Se gli stessi utenti bevessero esclusivamente acqua di casa si risparmierebbero 477 milioni di bottiglie di plastica e il loro trasporto. Se lo facesse il 100% se ne eviterebbero oltre 1 miliardo.
Come leggere l’etichetta dell’acqua
Il report permette di leggere l’etichetta dell’acqua con i valori, per ogni provincia, dei principali parametri analizzati, messi a confronto con i limiti di legge mentre l’etichetta dell’acqua del proprio comune appare nella bolletta e sul canale web di Hera dedicato. Uno spazio del sito fornisce suggerimenti per risparmiare ma anche curiosità e risposte alle domande poste più spesso dagli utenti.
Grazie all’app l’Acquologo si ricevono avvisi sulle interruzioni programmate e si effettua l’autolettura, mentre il Diario dei consumi, disponibile al momento per il 35% dei clienti di Hera e in graduale estensione, permette di confrontare i propri consumi con quelli di altri e potersi così migliorare.