L’Adriatic Link è l’elettrodotto di Terna che unirà via mare le Marche e l’Abruzzo, per una lunghezza complessiva di 250 km, di cui 210 km in cavo sottomarino, e rafforzerà lo scambio di energia nella parte centrale della penisola, rendendo più sicuro e flessibile il sistema elettrico nazionale.
L’infrastruttura ha ricevuto il 31 gennaio l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e contribuirà a raggiungere gli obiettivi di incremento di energia da fonti pulite e a sostenere la transizione energetica, rafforzando il ruolo dell’Italia come energy hub del Mediterraneo.
Adriatic Link di Terna, obiettivo decarbonizzare
Il progetto rientra nel Piano di sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, inserito tra gli interventi previsti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima che punta alla decarbonizzazione del sistema energetico entro il 2030.
Nelle Marche il progetto interessa i comuni di Fano e Cartoceto, in provincia di Pesaro e Urbino, e in Abruzzo i comuni di Cepagatti, Spoltore, Cappelle sul Tavo, Montesilvano, Città Sant’Angelo (Pescara) e il comune di Silvi (Teramo).
Le possibili posizioni di stazioni e cavi interrati sono state definite in base a criteri di minima interferenza con le zone di pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico e archeologico, evitando aree urbanizzate o di sviluppo e riducendo al minimo i raccordi con le stazioni.
La stazione di conversione in Abruzzo
Il confronto con il territorio, l’analisi delle osservazioni ricevute e i risultati delle indagini integrative effettuate da Terna nell’area interessata hanno portato alla conferma della scelta di Cepagatti (Pe) per la realizzazione della nuova stazione di conversione abruzzese.
Dall’approdo alla stazione il cavo interrato in corrente continua percorrerà per circa 26 chilometri soprattutto strade già esistenti, lasciando inalterati ambiente e paesaggio.
La stazione di conversione nelle Marche
Anche nella regione Marche confronto e analisi hanno portato alla scelta di Fano (Pu) per la realizzazione della nuova stazione di conversione. Dall’approdo alla stazione, il cavo interrato in corrente continua percorrerà per circa 16 chilometri soprattutto strade già esistenti esterne ai centri abitati, lasciando inalterato l’ecosistema.