L’aeroporto Marconi di Bologna, in collaborazione con Plastic Free Onlus, ha avviato la progressiva riduzione della plastica monouso nei punti di ristorazione. Un progetto concreto che sarà supportato da una campagna che spiega quanto la plastica possa inquinare le falde acquifere. Il Marconi è il primo aeroporto in Italia che ha deciso di impegnarsi in maniera strutturata e tutti gli operatori del food & beverage compreso il Duty Free presenti sottoscriveranno l’impegno di riduzione nei loro punti vendita.
Il prossimo step sarà l’analisi delle attività che i singoli soggetti vorranno mettere in pratica e a dicembre 2023, Aeroporto di Bologna e Plastic Free Onlus eseguiranno un audit finale per verificare il concreto raggiungimento degli obiettivi fissati e rilasceranno il riconoscimento “Plastic Free” o “Plastic Reduction” agli operatori aeroportuali coinvolti a seconda dei risultati raggiunti. Il riconoscimento avrà validità annuale e sarà rinnovabile.
La trasformazione dei rifiuti all’aeroporto Marconi di Bologna
L’iniziativa si aggiunge a quanto già messo in campo dal Gruppo AdB, in collaborazione con il Gruppo Hera per migliorare la raccolta differenziata in aeroporto e il riciclo e il riuso dei rifiuti: gli olii vegetali esausti possono diventare biodiesel, i rifiuti organici alimentari possono trasformarsi in biometano (progetto gestito insieme a Tper che lo userà per i bus che collegano l’aeroporto a Bologna) mentre le pellicole si useranno per la pallettizzazione delle merci.
Il progetto per un aeroporto “plastic free” è stato illustrato durante una conferenza stampa cui hanno preso parte:
- Nazareno Ventola Amministratore Delegato e Direttore Generale Aeroporto Marconi di Bologna;
- Luca De Gaetano, Fondatore e Presidente Plastic Free Onlus;
- Lorenzo Zitignani, Direttore generale Plastic Free Onlus;
- Stefano Gardini, Direttore Business Non Aviation Aeroporto G. Marconi di Bologna.