Agenda 2.0 per lo sviluppo sostenibile: Bologna è la prima città

Nasce l’Agenda 2.0 per lo Sviluppo sostenibile e la prima città a farne uso è Bologna: si tratta di uno strumento per una svolta green di tutto il territorio con scopi che vanno dall’economia alla sostenibilità ambientarle. Ad inaugurare il progetto è stato il ministro Enrico Giovannini con il sindaco Virginio Merola lo scorso 24 giugno all’interno di un convegno internazionale in streaming che ha visto la partecipazione della vicepresidente dalla Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, della vicesindaca di Bologna Valentina Orioli, del rappresentante di ASviS e Urban@it Walter Vitali, del Capo di gabinetto del Commissario europeo all’Economia Marco Buti e di numerosi ospiti.

L’Agenda è stata creata all’interno dell’Accordo di collaborazione fra Città metropolitana e il MITE con lo scopo di declinare gli SDGs dell’Agenda 2030 e della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile a livello territoriale locale con l’aiuto tecnico scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) insieme a Urban@it – Centro nazionale di studi per le politiche urbane e ai dipartimenti di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali (DICAM) e di Scienze aziendali (DISA) dell’Università di Bologna.

Come funziona

In tutto sono ventisei gli obiettivi e quattro le dimensioni in oggetto per un lasso di tempo lungo dai cinque ai dieci anni: città metropolitana, comune di Bologna e Unioni dei Comuni, inoltre a livello regionale e nazionale.

“Si tratta di un lavoro che ha visto coinvolte università, enti territoriali e centri di ricerca e questo è un approccio inusuale – ha dichiarato Angelo Paletta, professore di economia aziendale dell’Alma Mater, come riporta Incronaca.UniBo.it – Inusuale perché ognuno di noi tende a lavorare in modo verticale e vi è quindi la necessità di una nuova ambizione soprattutto da parte degli enti pubblici […] Siamo in una regione virtuosa per le strategie sostenibili con la quale l’Agenda metropolitana di Bologna era già in contatto e collaborazione da tempo. L’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è fortemente innovativa, poiché intreccia alla tutela della biodiversità il contrasto ai cambiamenti climatici”.