Agricoltura biologica: le novità in Italia e in Europa

Sul tema dell’agricoltura biologica e le sue leggi la comunità europea sta compiendo passi importanti, per procedere speditamente verso un’azione coordinata per trasformare il settore agricolo e il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo. Anche la pandemia ha contribuito ad accelerare la marcia verso gli obbiettivi dell’agenda Onu. In particolare gli stati europei si stanno accordando per raggiungere la sostenibilità del sistema alimentare, a cui punta il Goal 2 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, per garantire una produzione e un consumo responsabili, come stabilito dal Goal 12.

Agricoltura biologica: quali sono le nuove leggi in Italia

Ogni singola nazione sta portando avanti iniziative mirate per raggiungere gli obbiettivi dell’Agenda Onu. In particolare in Italia la tutela dell’agricoltura biologica è diventata legge il 2 marzo. La nuova legge è stata approvata con non poche difficoltà e grazie ad essa ora è obbligatorio produrre alimenti con risorse e processi naturali.

Le novità introdotte in questo settore sono diverse, eccole:

  • la definizione di produzione biologica quale attività di interesse nazionale con il riconoscimento di una funzione sociale e ambientale;
  • l’istituzione di un Tavolo tecnico per la produzione biologica;
  • la creazione del marchio biologico italiano per i prodotti biologici ottenuti da materia prima italiana.

Tutte le normative sono in linea con le strategie comunitarie emanate nell’ambito del Green Deal, ma anche della Politica agricola comune (Pac) e del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Le iniziative in Europa

Anche gli altri paesi europei, si stanno muovendo per mettere in atto azioni concrete. In Germania sono state introdotte norme più severe, per ridurre l’inquinamento da plastica e per favorire il riciclo. Per questo sono state introdotte norme specifiche anche sul food delivery. In Francia si esige più trasparenza nella ristorazione collettiva e maggiore qualità dei prodotti; da poco introdotto l’obbligo di origine nei menù. In Gran Bretagna invece si punta su gli orti urbani e la resilienza delle città. La via più rapida per avere cibi sani potrebbe essere infatti l’agricoltura urbana e le persone che coltivano in proprio.