“Amore e sostenibilità per un Nuovo Mondo” di Massimiliano Pontillo – Direttore Eco in città

Inauguro oggi l’Editoriale settimanale su Eco in Città, la rivista che dirigo da 10 anni, ricordando mio padre Agostino, persona di grande cultura che ci ha lasciato nei giorni scorsi.
L’Italia, l’Europa, il mondo intero sta affrontando una situazione inattesa, difficile, molto complessa che ci lascia sospesi nel presente e incerti per il futuro. Affrontare un male globale, da nuova Apocalisse, senza averne le giuste conoscenze per debellarlo tempestivamente non è affatto semplice, ma necessario: non possiamo permettere che vada in scena “il tramonto del Pianeta”.
Il fatto che si tratti di una pandemia mondiale mi dà una certa fiducia nella sua risoluzione a breve.
Abbiamo imparato, e la Storia ci ha più volte insegnato, che nella criticità esiste un’opportunità, basta coglierla con coraggio, forza, determinazione e, in questo caso, con senso di appartenenza glocal.
Bisogna far tesoro del passato per vivere meglio il presente e disegnare la strada nel tempo che verrà.
Leggo e ascolto opinioni, commenti e suggerimenti di autorevoli personalità ognuno impegnato, anche con senso di responsabilità, a dare il proprio contributo affinché si metta la parola fine a questo dramma e si avvii repentinamente una rinascita su scala planetaria. Alcune analisi sono assolutamente condivisibili perché prospettano soluzioni di miglioramento praticabili nell’immediato e fungono da base per intraprendere un auspicabile benessere nel medio-lungo periodo.
In questo contesto è fondamentale avere una visione condivisa accompagnata da politiche concrete che indirizzino le azioni di ciascuno in un percorso e successivo traguardo verso il Bene Comune, inteso nei suoi molteplici aspetti della nostra quotidianità.
A mio avviso, è fondamentale che il “Nuovo Mondo” poggi su un binomio imprescindibile, che non ha costi ma genera solo benefici: Amore e Sostenibilità, due fattori che devono necessariamente coesistere, alimentandosi l’uno con l’altro.
Da oltre 20 anni mi occupo di diffondere e promuovere molti degli obiettivi dell’Agenda 2030, prima ancora quindi della sua redazione e adesione nel 2015 della totalità degli Stati appartenenti alle Nazioni Unite.
Assisto, grazie soprattutto al recente Movimento dei giovani, ad una maggiore presa di coscienza e consapevolezza collettiva sulla necessità di cambiare il nostro stile di vita, fino ad oggi molto poco sostenibile.
Servono strategie e risposte immediate dalla politica, dalle aziende, anche dai mezzi d’informazione che possono avere un ruolo propulsore e di accelerazione rispetto alla transizione ecologica, verso un capitalismo sociale basato su imprese benefit e nel segno della tecnologia: un processo già in atto.
In questo scenario occorre ripartire dal “Noi”, dove l’Io è sì naturale e fondamentale ma in un processo di ricostruzione di una grande Comunità, fatta di tante piccole comunità e singoli individui che hanno legittimi interessi particolari da inserire, però, all’interno di un meccanismo che dovrà finalizzarsi nel raggiungimento di più alti valori, diffusi capillarmente.
Lo spirito che ci dovrà contraddistinguere sarà il cuore, la fiducia e il rispetto per il nostro prossimo. Tutte le migliori ricette, progetti e iniziative che certamente saremo in grado di mettere in campo per assicurare al Pianeta, e quindi ai suoi abitanti, un maggior benessere dovranno inserirsi e plasmarsi di una nuova cultura.
Serve un cambio di paradigma: non si tratta di un invito a un banale e poco attuabile “vogliamoci tutti bene”, ma un appello a considerare tutti come “Noi”, non più loro, estranei, stranieri.
Diamoci un abbraccio, al momento solo virtuale: rappresenterà uno shock, questa volta davvero positivo.
“Credo negli esseri umani”, come recita una canzone; non lasciamo indietro nessuno.
#insiemecelafaremo 

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