Aree protette in mare, approvato dall’ONU un trattato storico

Tutelare il mare grazie a un crescente numero di aree protette. L’ONU ha appena approvato un trattato storico. Si tratta del “Trattato Globale per la tutela dell’Alto Mare“, che segna un netto cambio di prospettiva per la difesa degli oceani.

Un evento senza precedenti secondo Francesca Santoro, Senior Programme Officer per IOC-UNESCO e responsabile a livello mondiale dell’Ocean Literacy per il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030):

L’approvazione del Trattato per l’Alto Mare è un avvenimento storico. Le aree fuori dalla giurisdizione nazionale, che occupano circa il 50% della superficie del nostro pianeta, saranno ora tutelate. Sarà così possibile rispettare quanto deciso a Montreal alla COP15 dalla Convenzione sulla Diversità Biologica ovvero istituire aree protette per almeno il 30% della superficie del pianeta entro il 2030.

Secondo quanto contenuto nel trattato, l’impegno è quello di inserire almeno il 30% della superficie marina, entro il 2030, all’interno di aree protette. L’obiettivo è la piena salvaguardia e il recupero degli ecosistemi marini all’interno delle zona sottoposte a tutela.

Un passo fondamentale verso il pieno raggiungimento dell’obiettivo 30×30. La tutela del 30% del mare e della terraferma entro il 2030, come stabilito nella Convenzione sulla Diversità Biologica a Montreal (COP15). Importante che ciò sia avvenuto proprio in corrispondenza del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030).

Aree protette in mare, i prossimi passi

Francesca Santoro
Francesca Santoro – Senior Programme Officer per IOC-UNESCO

Quello che appare un punto di arrivo dovrà essere però solo un’ulteriore tappa verso la piena tutela del mare, ha proseguito Francesca Santoro. Servirà ancora un impegno diffuso affinché si arrivi in tempi rapidi alla ratifica del trattato da parte degli Stati, che dovranno implementare le nuove norme sulle aree protette marine nelle rispettive legislazioni:

Per noi, come promotori del Decennio del Mare, diventa ancora più forte la spinta a sostenere la ricerca oceanografica. In modo che siano i dati e risultati delle ricerche a essere la base di tutte le decisioni importanti che dovremo prendere nei prossimi anni, per passare dall’oceano che abbiamo all’oceano che vogliamo.