Camilla è un’assistente virtuale che risponde a domande sul CSI Piemonte e sulle sue attività: “Sono Camilla, sono in grado di rispondere a domande relative all’azienda e supportare l’utente nella ricerca”. E’ realizzata internamente (quando la PA innova lo fa molto bene…) grazie all’intelligenza artificiale generativa.
Un’assistente digitale creata con i più avanzati modelli grafici per la costruzione di avatar digitali realistici e ha l’obiettivo di essere l’assistente personale dei cittadini, fornire informazioni utili e affiancarli nell’utilizzo dei servizi digitali, ridisegnando completamente l’esperienza di contatto tra le persone e le pubbliche amministrazioni.
Un modello dinamico che permette alle persone di avere un’esperienza di linguaggio e interazione molto naturale, un’evoluzione molto importante degli assistenti virtuali che già da tempo popolano le amministrazioni in tutta Italia. Ma Camilla non è sola in questo primo approccio della nostra Pubblica amministrazione ad un utilizzo concreto e utile dell’intelligenza artificiale generativa.
Assistente virtuale, l’esperienza abruzzese
In Abruzzo alla Camera di Commercio di Chieti e Pescara, è arrivata Maia, anche lei assistente virtuale sviluppata con l’intelligenza artificiale generativa e “abituata” a parlare con imprese e professionisti. Maia è evoluta, in grado di conversare, di ascoltare e soprattutto, di imparare e migliorare nel tempo. Le si possono fare domande su qualsiasi argomento relativo alla Camera di Commercio e, grazie anche all’intelligenza artificiale, è in grado di interpretare le richieste e fornire indicazioni comprensive anche di eventuali link interni ed esterni al portale istituzionale.
Quando spesso si sente parlare di Ai, metaverso, realtà virtuale, realtà mista e di tutte le principali tecnologie attuali non sempre si sottolinea il fatto che queste sono già protagoniste della nostra quotidianità e lo saranno sempre di più.
E per la sostenibilità, l’ambiente, le politiche ambientali? L’esempio di Alia
L’Ia generativa potrebbe essere un grande alleato anche nel sensibilizzare l’opinione pubblica, riuscendo a rendere comprensibili e naturali tematiche complesse. Anche in questo settore l’intelligenza artificiale è già utilizzata in supporto della transizione ecologica in molti contesti urbani, ad esempio a Firenze dove Alia, società che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti nella Toscana centrale, ha recentemente presentato moderni cassonetti per il conferimento dei rifiuti che integrano soluzioni cloud, di intelligenza artificiale e internet delle cose, anche con batterie alimentate da pannelli solari.
Ogni cassonetto installato a Firenze è un bacino di informazioni utili all’amministrazione per efficientare la raccolta, per mettere a punto le tariffe, per monitorare i comportamenti dei cittadini. La sfida per il futuro sarà rendere accessibili anche al cittadino i dati raccolti affinché possano incentivare buone pratiche quotidiane e comportamenti virtuosi.
L’intelligenza artificiale per la sicurezza del territorio
Altro esempio arriva da Anbi (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue): l’intelligenza artificiale, infatti, aiuta a prevedere le portate dei corsi d’acqua anche a carattere torrentizio e di conseguenze le piene. E’ il risultato della sperimentazione nata dalla collaborazione tra il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa grazie alla quale si possono migliorare i tempi di previsione delle piene applicando tecniche innovative basate sul “machine learning”.
Ma questi sono solo alcuni esempi, sono tanti gli ambiti in cui l’Ia generativa potrebbe essere alleato della sostenibilità: dall’agricoltura alla gestione delle risorse idriche, dall’analisi dei dati sul cambiamento climatico alla conservazione della biodiversità, dalla previsione e gestione dei consumi energetici all’ottimizzazione dei flussi di traffico per ridurre le emissioni di CO2, dal miglioramento della raccolta differenziata alla previsione di eventi atmosferici estremi e molto altro.
Insomma un ruolo centrale negli obiettivi di sviluppo sostenibile e per il futuro delle nostre città e territori. Senza, ovviamente, dimenticare l’impatto ambientale che l’intelligenza artificiale porta con sé, sul quale serve attenzione, consapevolezza e un forte investimento in ricerca e sviluppo, competenze, sensibilizzazione e utilizzo corretto della tecnologia.
di Francesco Di Costanzo, presidente Associazione PA Social e Fondazione Italia Digitale