Bologna dice no alla Tampon Tax: arriva il progetto "Pari è meglio"

Bologna dice no alla Tampon Tax: arriva il progetto “Pari è meglio”

A Bologna c’è chi dice no alla tampon tax. Ricordiamo che la tampon tax è l’IVA applicata su assorbenti, tamponi e coppette mestruali che in Italia vengono considerati ancora dei beni di lusso, quindi tassati del 22% rispetto al suo prezzo originale. Il ciclo però non è una scelta e per questo motivo l’agenzia di marketing e comunicazione Mep di San Lazzaro (Bologna) ha deciso di sostenere il costo di questi prodotti, dandoli gratis alle dipendenti.

Il progetto si chiama “Pari è meglio” e a cominciare dal prossimo 30 giugno raccoglierà le adesioni su tipologia di prodotto e necessità, facendo gli acquisti a cadenza periodica. L’unico vincolo è che verranno acquistati solo prodotti a basso impatto ambientale.

Cos’è Mep

“Teniamo particolarmente a questa iniziativa e siamo entusiasti che tutti, donne e uomini di Mep, l’abbiano accolta positivamente – ha dichiarato il fondatore e ceo dell’agenzia, Lorenzo Visci, come riporta Il Corriere di Bologna – Ancora oggi persistono elementi di disuguaglianza quotidiana e questo è uno dei modi concreti con cui vogliamo supportare la causa femminile. Cerchiamo di fare la nostra parte per migliorare condizioni che riteniamo lontane dai nostri valori. Anche per una realtà piccola come la nostra il progetto risulta economicamente sostenibile”.

Attualmente in Mep lavorano nove persone internamente e cinque collaboratori esterni, di cui tre donne (due sono state prese durante il periodo di lockdown). Quella degli assorbenti gratis non è solo una questione di rilevanza economica, ma di principio per il benessere delle persone (visto che questi prodotti dovrebbero essere considerati essenziali) e sostenibilità ambientale.

“Ci auguriamo che in futuro questa condizione, che noi consideriamo una disparità, possa essere presa in carico dalle istituzioni e non necessiti dell’intervento dei privati – ha concluso Visci – Nel frattempo auspichiamo che altre realtà aziendali possano supportare questa iniziativa, se condivisa”. Altre aziende prenderanno esempio da questa iniziativa?