Evento raro, la settimana di Pasqua quest’anno è la stessa per cattolici, protestanti, ebrei e ortodossi. In Italia coincide anche con la presentazione del Documento di economia e finanza. Sarà dunque una settimana di passione per la politica, perché il Def è il programma governativo sul quale si aprono concretamente le discussioni in merito alla politica economica del 2018 e alle prospettive per il prossimo triennio. Quest’anno c’è una novità importante, perché per la prima volta il Def comprenderà anche alcuni indicatori di Benessere equo e sostenibile (Bes), come ha confermato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan dando attuazione, per ora necessariamente parziale, alla riforma della Legge di bilancio approvata nel luglio scorso. Di questo tema si è discusso approfonditamente ad Alta Sostenibilità, la rubrica mensile dell’ASviS su Radio Radicale, con la partecipazione dei conduttori Valeria Manieri e Ruggero Po, di Alberto Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, di Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS, e dell’autore di questi appunti.
Il percorso per andare “oltre il Pil”, prodotto interno lordo, sarà lungo e complesso, come è emerso nel dibattito, ma l’Italia è all’avanguardia in questo campo e sono stati fatti passi importanti. Va anche detto che si tratta di una scelta obbligata. Come ha sottolineato lo stesso Giovannini sempre su Radio radicale nella sua rubrica “Scegliere il futuro”, commentando i dati previsionali dell’autorevole società di ricerca Prometeia, le prospettive di crescita, soprattutto in Italia, ma anche negli altri Paesi già sviluppati, non sono sufficienti per assicurare lavoro e giustizia sociale. È dunque necessario guardare allo sviluppo in un’altra prospettiva, che tenga conto appunto del benessere collettivo, dell’equità tra i diversi gruppi della popolazione, della sostenibilità per non danneggiare il futuro: il Bes, appunto.
Per raggiungere questi obiettivi è necessario imprimere alla politica una svolta drastica, che deve basarsi su una condivisione di valori, su una oculata scelta di obiettivi, su un vasto consenso popolare. Senza queste tre condizioni la nostra società è condannata. Pur astenendoci dall’entrare nel merito delle soluzioni proposte (non è questa la sede), registriamo con soddisfazione che la parola “futuro” sta assumendo un peso maggiore nel dibattito politico, dai lavori preparatori del congresso del Partito democratico al convegno di Ivrea del Movimento 5 Stelle. Ora è necessario portare il dibattito nel Paese, in tutte le città e a tutti i livelli. È questo l’impegno assunto dall’ASviS, con l’organizzazione del Festival dello sviluppo sostenibile dal 22 maggio al 7 giugno. Sembrava un impegno impossibile, ma la risposta degli aderenti all’Alleanza, della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus), di altre associazioni che si sono avvicinate all’ASviS proponendo iniziative, è stata formidabile. Il programma completo verrà annunciato il 12 maggio ma già oggi possiamo contare su oltre 150 eventi su tutto il territorio nazionale, centinaia di speaker, attività culturali e format inediti. Il segretariato ASviS si occuperà di organizzare direttamente tre eventi: il 22 maggio a Napoli, il 1 giugno a Milano, il 7 giugno a Roma.
L’evento di Napoli, dedicato alle disuguaglianze, si svolgerà presso il Teatrino di corte di Palazzo Reale e vedrà la partecipazione di quattro ministri, oltre ad alcuni keynote speaker e all’analisi di storie dal territorio. Nel corso dell’evento di Milano, ospitato da Unicredit Pavilion e dedicato al contributo delle imprese e del settore privato all’Agenda 2030, alcune delle principali confederazioni economiche italiane firmeranno un patto per lo sviluppo sostenibile, alla presenza di rappresentanti del governo; interverranno inoltre i vertici di aziende leader nell’integrazione dei principi della sostenibilità nel proprio business, mentre i giovani delle business school incontreranno imprenditori all’avanguardia sul piano economico, ambientale e sociale. Infine, nell’ambito dell’evento di Roma, che si svolgerà presso l’Aula dei Gruppi alla Camera dei Deputati, ASviS consegnerà al governo e alle istituzioni i risultati del Festival e dei 17 giorni di riflessione della società civile.
Durante l’evento di Roma, che concluderà il Festival, saranno anche premiate le classi vincitrici del concorso indetto da Miur e ASviS, che ha coinvolto le scuole italiane di ogni ordine e grado sui temi dell’Agenda 2030, per assicurare il pieno coinvolgimento delle giovani generazioni.
Segnaliamo anche che in questi giorni l’ASviS ha firmato un accordo di partnership con
Koinètica (che opera a nome del Gruppo promotore del Salone della CSR e dell’innovazione sociale) che prevede una serie di iniziative comuni in vista del Salone che si terrà il 3 e 4 ottobre presso l’Università Bocconi di Milano.