Atlante delle foreste

Atlante delle foreste di Legambiente, esce la terza edizione che dà valore al “capitale naturale”

Un immenso e indispensabile “capitale naturale” caratterizza i nostri territori, l’Atlante delle foreste di Legambiente fa il punto. Al suo interno la mappatura dello stato del verde in Italia ma anche le criticità che rischiano di mancare gli obiettivi del PNRR. Piantati in Italia, tra il 2022 e i primi mesi del 2023 su una superficie di 4.504 ettari pari a circa 6.500 campi di calcio, quasi 2,9 milioni gli alberi. Numeri che attestano un trend in lieve crescita: +15,7% rispetto all’anno precedente e ben 169.799 alberi piantati solo dal settore privato, con un aumento del 30% rispetto al 2021.

L’indagine, condotta da Legambiente con il supporto tecnico di AzzeroCO2 e Compagnia delle Foreste per Il Sole 24 Ore,  ha potuto contare, come terreno di lavoro, su 730 macro-progetti di nuove forestazioni urbane ed extraurbane censiti su tutto il territorio nazionale ed effettuati con fondi pubblici (Decreto Clima, PNRR, fondi regionali o provinciali) e risorse private.

Atlante delle foreste di Legambiente, i benefici del verde

Le nuove aree verdi generano un beneficio complessivo del valore di oltre 23,5 milioni di euro per ciascuno degli anni di vita degli impianti arborei ed arbustivi messi a dimora oltre ad essere protagoniste di tre funzioni necessaria all’umanità ovvero:

  • l’assorbimento della CO2;
  • la mitigazione di eventi climatici estremi;
  • la regolazione della qualità dell’aria e del suolo.

Non meno importanti:

  • l’impatto generato in termini di turismo sostenibile e attività culturali;
  • la disponibilità della biodiversità e del funzionamento degli ecosistemi forestali per le generazioni future.

L’Atlante delle Foreste ci restituisce una efficace istantanea sugli interventi di messa a dimora di alberi e dei benefici dei servizi eco-sistemici che le nuove piantumazioni hanno apportato, comprensivi del contributo fornito per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica che anche il nostro Paese deve raggiungere – ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente – Gli ecosistemi ed i suoli forestali sono i principali serbatoi naturali terrestri di carbonio e giocano un ruolo chiave per mitigare gli effetti della crisi climatica in atto, ma sono anche la base del nostro capitale naturale e di ricchezza di biodiversità forestale: in Italia sono presenti 39 habitat riconosciuti di interesse comunitario dalla UE e, con il 36,7 % del territorio coperto da foreste pari a oltre 11milioni di ettari, siamo il secondo Paese europeo per copertura forestale. Ed anche per queste ragioni abbiamo sempre considerato importante il contributo di progetti di nuove aree verdi urbane e la piantagione di nuovi alberi per migliorare il benessere delle persone e del Pianeta, ed anche per questo da 28 anni celebriamo la festa dell’Albero e realizziamo indagini come queste che, insieme a Ecosistema Urbano, forniscono un quadro conoscitivo sulle politiche pubbliche attuate nel nostro Paese.

Ripensare gli spazi urbani rendendoli più verdi, sostenibili e accessibili, aumentando le foreste urbane e assicurando un’adeguata manutenzione, significa comunque prendersi cura della salute di cittadine e cittadini e rendere le città più resilienti ai cambiamenti climatici in atto – continua Zampetti – Ma i dati che emergono dalle nostre indagini, mostrano segnali ancora insufficienti e segnalano l’esigenza di un maggior impegno per il raggiungimento degli obiettivi posti, bisogna spendere di più e meglio nella cura e nella gestione del nostro patrimonio forestale, a partire dalle città che devono accelerare nella messa a dimora di alberi per conseguire gli obiettivi della dell’UE che propone di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030.

Le regioni che hanno piantumato di più

Nonostante la mancanza di materiale vivaistico, ovvero pochi alberi da piantare a causa della chiusura di molti vivai forestali pubblici, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto sono le Regioni con il più alto numero di piante messe a dimora (sia con investimenti pubblici sia privati) nell’arco temporale considerato, mentre sul podio delle città ecco Torino, seguita da Venezia e Bologna che hanno beneficiato dei fondi provenienti dal Decreto Clima e PNRR.

Le criticità

Il PNRR ha previsto la messa a dimora di 6,6 milioni di alberi entro il 2024 con l’obiettivo di piantarne 1.650.000 entro il 31 dicembre 2022 e i restanti 5 milioni entro la scadenza fissata. Talune città però, come Milano e Firenze, non hanno tratto vantaggio dai fondi a disposizione a causa di progetti di rimboschimento già avviati, del crescente consumo di suolo e della conseguente mancanza di grandi aree dove far nascere nuovi boschi.

Eppure di alberi ne avremmo tanto bisogno! Grazi al Report Foreste 2023 sappiamo che nel 2022 su 105 capoluoghi la media è di soli 24 alberi ogni 100 abitanti, troppo pochi per raggiungere gli obiettivi del PNRR, quelli della Strategia dell’UE sulla biodiversità che chiede di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030 e il goal 11 dell’Agenda Onu dedicato a città più sostenibili e inclusive.