Andare in bici a Napoli è complicato, visto che non ci sono le giuste strutture in città. Per questo motivo qualche giorno fa le associazioni di bikers e quelle ambientaliste del capoluogo campano si sono riunite di fronte al palazzo San Giacomo, sede dell’amministrazione comunale. Un flash mob in bicicletta per chiedere al sindaco Gaetano Manfredi di prendere una posizione in merito ad eventuali lavori per sicurezza stradale e piste ciclabili.
Proprio in una settimana importante come la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile non poteva mancare un ricordo alle recenti vittime della strada. Per loro e per evitare che accadano episodi simili in futuro, è fondamentale che l’amministrazione comunale faccia qualcosa in tal senso. Ha commentato Luca Simeone, Presidente dell’Associazione Napoli Pedala:
In piazza questa mattina, oltre a celebrare la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, c’è stato un momento anche di ricordo delle recenti vittime della strada. “Quattro persone, di cui due bambini, hanno perso la vita. A Cavalleggeri, Christian, 3 anni, ucciso mentre era sul marciapiede con la madre; a Pianura, in via Montagna Spaccata, Mustafha è morto investito mentre era in bici; pochi giorni fa, Elvira, investita e uccisa sul Lungomare da una moto; ancora, lo stesso giorno, un bimbo di 3 anni morto mentre era in scooter con il padre.
Bici a Napoli, tra elettriche e bike sharing
Per quanto riguarda l’utilizzo delle bici a Napoli, attualmente sono gli stessi cittadini a cercare di cambiare le cose, comprando bici elettriche e facendo uso di bike sharing e monopattini. Il Comune invece ha fatto poco e niente: non sono previste manutenzioni oppure lavori per le piste ciclabili.
Non a caso Napoli è fanalino di coda su 36 grandi città europee nella classifica Clean Cities su mobilità urbana e qualità dell’aria. Ricordiamo però che anche altre città italiane non sono poi così alte in classifica: Milano al 20esimo posto; Torino al 23esimo e Roma al 32esimo. Ha concluso Simeone:
Gli interventi sulla ciclabilità sono stati minimi o inesistenti, nessuna manutenzione ordinaria e straordinaria dell’esistente; il biciplan scomparso dall’agenda politica; nuove progettazioni aberranti, che vengono partorite senza alcun confronto e diventano solo uno spreco di risorse pubbliche, a cui si aggiungono nuovi progetti di parcheggi, già bocciati negli anni precedenti, utili ad attrarre solo nuovo traffico e non a risolvere i problemi.