A lungo rimandato in questi anni, il temuto aumento del costo dei biglietti Atac a Roma potrebbe presto diventare una realtà. I conti dell’azienda per la mobilità capitolina risulterebbero ancora in rosso, tanto da costringere i vertici all’incremento delle tariffe.
L’ipotesi di aumento del prezzo dei biglietti Metrebus è comparsa all’interno della bozza del PEF (Piano Economico e Finanziario) di Atac, attualmente sul tavolo dei tecnici del Dipartimento Mobilità del Comune di Roma. Si parla attualmente di un passaggio dall’attuale tariffa di 1,5 euro a 2 euro per un biglietto da 100 minuti.
Aumento biglietti Atac Roma, le ipotesi sul tavolo
Sembra ormai arrivata l’ora dell’aumento delle tariffe base Atac da 1,5 a 2 euro, un rincaro originariamente previsto per lo scorso agosto e momentaneamente rinviato a data da destinarsi. Un incremento consistente, che dovrebbe essere in parte bilanciato dal calo dei costi degli abbonamenti (che scenderanno però soltanto del 5-10%).
Se da un lato si tratta di cifre ancora inferiori a quelle delle principali città europee (circa 5,70 euro a Londra, 3,20 euro a Berlino e 2,10 a Parigi) tutt’altro discorso è relativo al servizio, il cui livello risulterebbe inferiore alle tre capitali citate.
In passato i rincari sono stati scongiurati dalla Regione Lazio, che ha immesso liquidità nelle casse dell’azienda anticipando quanto necessario. Considerate però le attuali criticità finanziarie, l’ente regionale non sembra orientato a stanziare i 27 milioni di euro che servirebbero per congelare il rincaro.
Su Atac Roma peserebbe in particolare il calo dei biglietti venduti post Covid (incassati 189,9 milioni nel 2022 contro i 271 milioni del 2019). A questo si aggiungerebbe il recente aumento dei costi dei carburanti. Con un passivo da 50,8 milioni di euro (bilancio 2022), per Atac l’unica strada percorribile sembrerebbe il rincaro dei biglietti per bus, metro e tram. Attesa nelle prossime settimane la decisione definitiva, con il Campidoglio che spera di poter rinviare l’incremento almeno fino a luglio 2024.