Bonus taxi a Napoli:

Bonus taxi a Napoli: i tassisti non accettano il voucher?

Nelle ultime ore sta facendo molto discutere il caso del flop del bonus taxi a Napoli a causa di un servizio realizzato da Striscia la Notizia e andato in onda giovedì 7 ottobre. I voucher in questione sono destinati alle categorie più fragili come neo genitori, donne in gravidanza, anziani e disabili per un massimo di 120 euro da spendere. Purtroppo però molti tassisti non li accettano.

La colpa però non sarebbe degli stessi tassisti che si rifiutano di accettare il pagamento con bonus da parte degli utenti, ma del Comune di Napoli, che a sua volta non li rimborserebbe o addirittura non li avrebbe informati di questo servizio. Hanno dichiarato alcuni di loro ai microfoni di Luca Abete, inviato del tg satirico di Canale 5:

È troppo complicato scaricare l’applicazione e creare l’account […] Io ho fatto una corsa dal valore di 18 euro, ma il Comune ancora non mi ha pagato.

Bonus taxi a Napoli: come funziona

Ricordiamo che c’è ancora tempo fino al prossimo 15 dicembre per usufruire del bonus taxi, un incentivo non trasferibile, né cedibile a terzi, non convertibile in denaro contante (come accade anche in altre città come Roma o Milano). I voucher si devono utilizzare entro il 31 dicembre e il Ministero delle Infrastrutture ha stanziato circa 2 milioni di euro per questo progetto.

Se i tassisti non collaborano, però, il rischio è quello di dover restituire questa cifra, visto che i fondi devono essere spesi entro la fine dell’anno. Ha dichiarato Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli:

L’applicazione funziona. L’abbiamo ridotta al minimo per renderne facile l’utilizzo. E non c’è neanche un problema sul ritardo dei pagamenti. […] Speriamo di avere una proroga per trovare una soluzione a vantaggio di tutti.

Possono usufruire del servizio:

  • persone con più di 65 anni;
  • persone con disabilità in possesso di decreto di invalidità o in possesso della L. 104/92, con connotazione di gravità (art. 3, comma 3), compresi i disabili non vedenti o ipovedenti;
  • persone anche temporaneamente impedite nella deambulazione, con idonea certificazione medica comprovante la patologia;
  • donne in stato di gravidanza;
  • genitori con almeno un figlio a carico nato dal 1° gennaio 2018;
  • persone appartenenti a nuclei familiari titolari di attività.