Bottega biologica è un bel negozio di Firenze, arioso e ordinato, inserito in un contesto industriale importante, la Manifattura Tabacchi. Un esempio di architettura razionalista degli anni ’30 che si estende su 100.000 metri quadri riqualificati nel 2016. Uno spazio, la Bottega biologica, di via delle Cascine 35 – edificio B5 dove si crea tra chi vende e chi acquista un rapporto diretto e cordiale, dove si scambiano consigli e si provano novità che vanno dalla frutta e la verdura alla cosmesi etica.
Intervista a Filippo Pini, proprietario della Bottega biologica
Abbiamo voluto intervistare Filippo Pini, proprietario del negozio, che ha creduto fortemente in questa esperienza in un momento non facile per l’economia italiana e men che meno per i piccoli esercenti. Ecco allora una piccola oasi dalla fretta quotidiana dove il carrello è consapevole e qualche tavolo all’esterno permette una pausa rilassante. Consegne a domicilio possibili.
Un negozio biologico non vende solo referenze senza pesticidi e spesso a km zero ma propone anche prodotti particolari che non si trovano nella GDO e che permettono, talvolta, di riscoprire un mondo antico. Quali sono le vostre proposte più originali?
Sicuramente penserei a quei prodotti dove il binomio tra artigianalità e ingredienti di grande valore danno un risultato straordinario come nel ‘’formaggio’’ vegano Anacabert (con anacardi appunto) realizzato dalla Fattoria TRiboli di Impruneta, la birra realizzata a Pian della Mussa con acqua di montagna, gli infusi funzionali di Wilden Herbals e le marmellate dell’azienda Le Sorgenti dell’Appenino che utilizzata i frutti del bosco sia spontanei che coltivati per realizzare i propri prodotti.
Prezzi troppo bassi nei supermercati rischiano spesso di nascondere una filiera in cui è presente lo sfruttamento del lavoratore o quello del piccolo coltivatore/produttore. Il bio garantisce condizioni e remunerazioni corrette. Possiamo considerare questo fatto un grande valore aggiunto del biologico?
Si, certo difronte a certi prezzi così bassi dovremmo chiederci chi ci sta rimettendo. La nostra salute come consumatore, il lavoratore della filiera o la terra.
E’ impossibile fare una buona agricoltura (che paga il giusto compenso al lavoratore, sostenibile per l’ambiente e con un prodotto sano per il nostro corpo) con un prezzo finale volto al sottocosto.
Il bio viene sempre associato ai ceti sociali più abbienti, costi alti per persone ricche semplificando. Ma esiste invece un’alimentazione alternativa che porta ad un consumo di proteine animali più contenuto e dice no agli sprechi e che permetterebbe a chiunque di spendere nei negozi biologici almeno una parte del proprio budget mensile dedicato al cibo. Lei è d’accordo?
Si, concordo. Se una persona è brava a fare la spesa, può uscire con una busta di prodotti senza spendere un capitale. Come facevano le nostre nonne bisogna privilegiare frutta e verdura, pane, legumi, riso e pasta, aggiungendo ogni tanto nella nostra spesa qualcosa di extra, ma in maniera bilanciata. Per ragioni economiche non si mangiavano nel passato tanta carne, formaggi, dolci, ecc…, e noi dovremmo prendere spunto da questa strada antica anche perché ora siamo consapevoli che, oltre che per il portafoglio, questa è la via da seguire per il problema ambientale e anche per il benessere del nostro corpo.
- Tel. 05506034299 – informazioni@bottegabiologica.it – bottegabiologica.it
- Quando andare: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 19