Il Sindaco di Firenze Dario Nardella ha presentato a Palazzo Vecchio Progetto Firenze: cambiamento climatico e biodiversità grazie al quale il capoluogo toscano sarà un modello di riferimento nella lotta al cambiamento climatico, nel miglioramento della biodiversità e nella protezione del benessere urbano nelle città.
Il Progetto Firenze è il risultato di un accordo raggiunto tra l’Amministrazione comunale fiorentina e la Fondazione Capellino (proprietaria di Almo Nature) che ha finanziato la proposta con 4,5 milioni di euro nell’ambito di un progetto pluriennale (2023 – 2032) che ha già visto una prima erogazione di 350.000 €.
Tra i partner il CNR-IBE per la parte progettuale, scientifica, esecutiva e di monitoraggio, lo Studio Bellesi-Giuntoli per il coordinamento del progetto e il raccordo con il piano del verde della città, il Dipartimento DAGRI dell’Università di Firenze per l’arboricoltura e Duccio Berzi, forestale tecnico faunistico, per la supervisione del monitoraggio della biodiversità.
La Fondazione Capellino destina il 100% dei profitti di Almo Nature alla realizzazione di progetti per la protezione del pianeta e della biodiversità. Questo modello, che chiamiamo ‘Reintegration Economy’, rende possibili – grazie anche alle scelte d’acquisto dei consumatori che riconoscono nel brand, oltre ai già noti valori di qualità, i nuovi valori di salvaguardia dell’ambiente diventando così attivisti nel promuove e proteggere l’habitat e l’ecosistema – progettualità, come questa di Firenze, volte alla realizzazione di progetti per la salvaguardia dell’ambiente con l’obiettivo di restituire alla natura ciò che le è stato sottratto e promuovere iniziative che coinvolgono il benessere tutti i cittadini – ha dichiarato Pier Giovanni Capellino, Presidente di Fondazione Capellino.
Cambiamento climatico e biodiversità, progetti per un futuro green
L’obiettivo di Progetto Firenze è la misurazione dell’impatto del mutamento climatico nelle città e, attraverso la modellizzazione di 10 aree specifiche (di cui cinque già individuate e deliberate dall’amministrazione comunale) ricavare prescrizioni per la sua mitigazione. L’importanza e l’urgenza di occuparsi del benessere urbano, infatti, emerge chiaramente dalle stime del Programma ONU per gli Insediamenti Umani, secondo cui entro il 2050 il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle città.
Fiore all’occhiello del progetto è l’area di 16 ettari lungo l’Arno dove si andrà a creare un habitat naturale urbano, un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dove si sperimenterà un sistema di analisi e monitoraggio sulla possibile integrazione della natura in città che sia il più possibile replicabile ed esportabile in altri contesti urbani a livello mondiale. Avrà anche come obiettivo:
- riduzione degli inquinanti;
- fissazione della CO2;
- ombreggiamento;
- raffrescamento e ripristino della biodiversità e della permeabilità del suolo.
Le città sono le responsabili in Europa dell’80% delle emissioni e dell’inquinamento pur essendo il 2% della superficie, sono quindi causa del problema e la soluzione al tempo stesso – ha commentato il sindaco Dario Nardella – Dove, se non nelle aree urbane che si trovano ad affrontare quotidianamente i disastri causati da nubifragi e fenomeni atmosferici violenti, si può vincere davvero la battaglia contro il cambiamento climatico? Ringraziamo la Fondazione Capellino ed Almo Nature che, assieme rappresentano un modello economico originale ed unico, per averci donato questo progetto, che è unico in Italia: dobbiamo rendere le città sempre più capaci di contrastare il climate change e lo faremo grazie a un approccio integrato e un monitoraggio costante che ci permetterà di osservare le misure di contrasto più performanti.