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Cambiare l’agricoltura europea è possibile quanto necessario

Sono 14 le associazioni italiane ambientaliste, per il benessere animale, dell’agricoltura biologica e dell’agroecologia italiane* che hanno espresso il loro commento nei riguardi del documento finale presentato dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, dopo sette mesi di lavoro avviato in seguito alle proteste degli agricoltori. Un lungo processo che ha riunito 29 soggetti diversi, tra cui associazioni ambientaliste, sindacati di agricoltori e rappresentanti dell’industria:

Una transizione agroecologica che veda uniti agricoltori e consumatori è necessaria e non più rimandabile, a beneficio di tutti, ambiente, animali, società e aziende: sono le conclusioni del processo partecipato realizzato con il ‘Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nella UE’.

Agricoltura e sistema agroalimentare, necessaria una trasformazione

Tutti i partecipanti concordano sulla necessità urgente di una profonda trasformazione del sistema agroalimentare europeo. Per raggiungere una maggiore sostenibilità, resilienza ed equità, è fondamentale riallocare le risorse a favore degli agricoltori più impegnati nella transizione ecologica, attraverso l’istituzione di un fondo dedicato.

L’agricoltura biologica, riconosciuta come modello di riferimento agroecologico, rappresenta una via promettente per conciliare la tutela dell’ambiente con la redditività delle aziende agricole. Il rapporto sottolinea l’importanza di adottare i 13 principi dell’agroecologia come bussola per questa transizione e propone la creazione di una rete indipendente di formatori, un’esigenza fortemente sentita dalle associazioni italiane.

Il documento, inoltre, riconosce la centralità dei sistemi naturali per la sostenibilità ambientale a lungo termine, come da noi da sempre sostenuto con forza – dichiarano le 14 Associazioni – Per questo auspichiamo un aumento delle risorse economiche per finanziare iniziative per la protezione e il ripristino degli ecosistemi europei, ad iniziare dall’istituzione di un fondo per sostenere l’attuazione del Regolamento UE 2024/1991 sul ripristino della natura entrato in vigore dal 18 agosto scorso.

La PAC del futuro

Il documento europeo rappresenta una pietra miliare per ridisegnare la Politica Agricola Comune (PAC) post 2027. La PAC del futuro dovrà abbandonare radicalmente i vecchi schemi, a partire dai pagamenti diretti legati alla superficie coltivata.

Questa profonda trasformazione è indispensabile per rendere il settore agricolo più sostenibile e resiliente. Per raggiungere questo obiettivo, è cruciale accompagnare le innovazioni produttive con un cambiamento nelle abitudini alimentari, privilegiando le proteine vegetali e rivedendo i sistemi di allevamento intensivo.

L’ampia condivisione dei contenuti del documento europeo da parte del mondo agricolo e ambientalista è un segnale importante e fa ben sperare in un superamento della fittizia contrapposizione tra agricoltura e ambiente che ha caratterizzato il termine dell’ultima Legislatura europea. Auspichiamo che le conclusioni di questo dialogo siano fatte proprie dal Governo Italiano e che il Ministro Lollobrigida apra un analogo confronto nel nostro Paese sul futuro del sistema agroalimentare italiano” dichiarano le Associazioni che da tempo denunciano su questi temi il silenzio del Ministero che fino ad ora ha portato solo nel nome il concetto di “sovranità alimentare” che in origine si ispira proprio ai principi richiamati oggi nel documento del Dialogo Strategico europeo.

 

Il documento conclusivo del Dialogo Strategico rappresenta un buon punto di partenza per la nuova Legislatura europea, adesso la Commissione e il Parlamento dovranno dimostrare di essere capaci di tradurre in azioni concrete e coerenti i principi indicati a conclusione del processo partecipato con tutti gli attori sociali
ed economici per guidare gli Stati membri dell’Unione, ma anche il resto del mondo, verso una giusta transizione ecologica dell’agricoltura in grado di contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità – concludono le associazioni.

*AIAB, Associazione italiana di agroecologia – AIDA, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, CIWF Italia, FederBio, Greenpeace, ISDE, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia, Terra!, WWF Italia