La scure del caro energia si abbatte sul trasporto pubblico milanese; ATM ha deciso una serie di tagli alle linee per risparmiare. Si preannunciano tempi duri per chi si serve di tram e autobus nel capoluogo lombardo. Nonostante l’aumento del biglietto, arrivato a 2.20 euro, l’azienda non riesce a far fronte ai costi triplicati delle bollette ed è stata costretta a decidere rallentare la circolazione dei mezzi.
Salva, al momento, la metro. I dati dicono anche che il numero dei passeggeri, nell’era post covid, è in calo e di conseguenza gli introiti. E nemmeno gli aiuti del Governo sono serviti ad evitare il rallentamento delle corse.
Caro energia, quali saranno le linee tagliate
Da lunedì 30 gennaio diminuiranno la frequenza, del 3%, 11 linee tranviarie: 1, 2, 3, 4, 5, 12, 14, 15, 19, 27, 33 e 16 linee autobus: 43, 47, 49, 50, 54, 58, 60, 61, 63, 67, 70, 73, 74, 80, 81, 94. Secondi i calcoli di ATM l’attesa alle fermate aumenterà solo di un paio di minuti al massimo e la frequenza, anche negli orari di punta, sarà quella delle fasce intermedie. Per ora nessun taglio alla metropolitana.
Aumentare il costo del ticket (scattato lo scorso 9 gennaio) non è stato sufficiente, ecco quali sono stati i rincari:
- Biglietto ordinario a 2,20 euro (dai precedenti 2 euro);
- Carnet da dieci corse a 19,50 euro (da 18 euro);
- Biglietto giornaliero a 7,60 euro (da 7);
- Biglietto valido tre giorni a 13 euro (da 12);
Gli utenti abbandonano i mezzi pubblici
Del resto dopo la pandemia i milanesi non sono tornati in massa ad utilizzare i mezzi di superficie, vuoi per la paura di contrarre altri virus, vuoi perchè si è persa l’abitudine, vuoi perchè molte aziende hanno lasciato i dipendenti in smart working almeno per due giorni a settimana e gli incassi, è gioco-forza, sono diminuiti di circa il 25%.
Vola invece lo sharing di auto, bici e monopattini da cui si deduce che si preferisce spendere qualcosa in più ma usare mezzi individuali ma facilmente parcheggiabili nonostante le rigide temperature degli inverni milanesi.