L’ultimo report Air quality in Europe 2017 dell’European Environment Agency ha evidenziato, grazie a oltre 2500 stazioni di monitoraggio, che “La maggior parte delle persone che vive nelle città europee è esposta a una scarsa qualità dell’aria” e che 400.000 persone, ogni anno, perdono prematuramente la vita a causa del particolato fine; nel dettaglio a provocare i danni maggiori sono: particolato atmosferico (PM), biossido di azoto (NO2) e ozono troposferico (O2).
Ma a chi attribuire la responsabilità di questa pessima aria? Certamente ai trasporti ma anche alle centrali elettriche, all’industria, al riscaldamento domestico e all’agricoltura (colpevole dell’immissione nell’atmosfera di gas serra).
Alcune città europee giocano un ruolo fondamentale nella salvaguardia del benessere dei cittadini grazie ad una serie di iniziative che puntano al miglioramento della qualità dell’aria perché è noto quanto, la sua scarsa qualità, abbia considerevoli ripercussioni a livello economico: incremento delle spese mediche, riduzione della produttività dei lavoratori, danneggiamento di suolo, colture, foreste, laghi e fiumi.
E nel nostro paese? Abbiamo un terrificante primato con più di 82.000 decessi ogni anno, eppure le misure prese da chi governa sono poche come se la vita di ogni persona non valesse poi tanto e come se ogni malattia e decesso causato dall’inquinamento non costasse alla comunità cifre iperboliche che potrebbero essere impiegate su altri fronti, in primis la prevenzione.
Ecco i provvedimenti auspicabili:
– la riduzione dei motori a benzina sostituiti dietro incentivi da quelli elettrici, questi ultimi dovrebbero andare a rimpiazzare anche il parco mezzi pubblici
– la realizzazione di ulteriori centraline di ricarica con successiva manutenzione e controllo (a Roma non è raro vedere parcheggiate auto con motore a scoppio davanti alle colonnine)
– creazione di piste ciclabili facilmente fruibili non solo per motivi turistici
– scegliere misure per evitare che si riscaldino o raffreddino troppo ambienti domestici e pubblici
di Marzia Fiordaliso