Ciclamino Cyclamen

Ciclamino: caratteristiche, coltivazione e cura

Il ciclamino è una pianta molto nota in Italia e apprezzata per il suo valore ornamentale. La praticità della coltivazione in vaso ha permesso di utilizzare questa piccola specie per colorare balconi e terrazzi, oltre che giardini.

Nota con il termine botanico di Cyclamen, questa pianta erbacea perenne appartiene alla famiglia delle Primulaceae. È originaria prevalentemente dell’Europa e dell’Asia occidentale, sebbene in alcuni casi specifici l’origine è da ricercare in Africa. Parlando proprio di varietà, il ciclamino ne vanta oltre 20. Ciascuna di queste può contare su un bulbo da cui originano ogni anno foglie e fiori.

Per quanto riguarda invece l’habitat è da considerare ideale un’area boschiva con terreno calcareo. Il pH dovrà essere basico, mentre per l’umidità potrà andare bene un valore medio. È comune trovare delle varietà selvatiche nei pressi di querce, castagni e faggi.

Caratteristiche del ciclamino

Il ciclamino dispone di foglie di colore verde scuro, con alcuni tratti molto chiari all’interno, e dalla forma a cuore. Si trovano alla base della pianta e hanno un ciclo vitale differente a seconda del clima a cui sono soggette.

Nelle zone più calde e secche il fogliame tende a cadere in estate, ricrescendo poi in autunno. Al contrario laddove il clima è più umido non vi è alcuna caduta, nemmeno nelle stagioni a più alta temperatura.

Altra caratteristica di questa pianta è il fusto sottile, alla cui sommità cresce il fiore di ciclamino. Malgrado l’appariscente colorazione (dal rosa al rossa, passando per il bianco o persino il lilla) tende ad avere un profumo tenue o assente. Chi invece desiderasse un’inflorescenza particolarmente profumata potrebbe orientarsi verso la gardenia.

Rispetto ad altre piante potrebbe stupire la fioritura. I fiori spuntano fuori in autunno e concludono il loro ciclo con l’arrivo della primavera, quando produrranno un frutto contenente i semi con cui darà vita alla nuova pianta.

Ciclamino giardino

Significato

Il ciclamino ha assunto un duplice, nonché opposto, significato nel corso degli anni. Ai tempi degli Antichi Romani questa pianta era vista con favore in quanto ritenuta capace di difendere dalle influenze negative. Venivano addirittura realizzati degli “amuleti” contro le energie sfavorevoli.

Anche per gli Antichi Greci aveva una valenza positiva, che in virtù della forma a cuore delle foglie ritenevano simboleggiasse la fertilità. Ben altra visione ha avuto invece durante il Medioevo, quando il veleno estratto dalle sue foglie l’ha resa un simbolo di diffidenza.

Coltivazione

La coltivazione del ciclamino può avvenire sia in giardino che in vaso. In entrambi i casi però si tratterà di rispettare alcune regole generali, adattandosi poi a delle pratiche più specifiche una volta scelta la modalità di messa a dimora.

Visto il suo rapporto con i climi caldi e il suo habitat preferenziale, il ciclamino dovrà soggiornare in luoghi al riparo dalla luce diretta del sole. Possibilmente dovrà essere schermato anche dalle correnti d’aria e risultare esposto a una temperatura tendenzialmente tra i 6 e i 18 gradi Celsius. Per contro resiste bene alle basse temperature e non teme le gelate invernali.

Il terreno dovrà essere mediamente umido, acido e ricco di nutrienti. In caso di messa a dimora in giardino di una pianta già cresciuta potrà anche essere interrata, se presenti, all’ombra di uno degli alberi citati in precedenza (faggi, querce o castagni).

Coltivare la il ciclamino a partire dai semi

Se avete deciso di iniziare a coltivare il vostro ciclamino a partire dai semi occorreranno alcune accortezze. Le sementi dovranno essere protette nelle prime fasi di sviluppo, intorno alle prime 2-3 settimane (da scegliere nell’arco temporale che va da luglio a settembre). Durante tale periodo occorrerà tenerli al buio, in luogo fresco. Questo potrà avvenire sia in piccole cassette di legno interrate o all’interno di vasi riempiti con sabbia e un terreno ricco di sostanze organiche.

Ciclamino in vaso

Cura

Veniamo ora a quelle che sono le principali operazioni per la cura del ciclamino. Innanzitutto l’annaffiatura, uno dei punti chiave per diverse specie vegetali. Durante il suo periodo di maggiore attività, quello di fioritura (indicativamente tra settembre e aprile), il ciclamino andrà annaffiato ogni 2-3 giorni. In questo lasso di tempo può essere consigliato anche fornire, ogni 20 giorni circa, del fertilizzante specifico.

Al cadere dei fiori e fino alla fine di settembre (o al via della nuova inflorescenza) allungare i tempi e innaffiare con minore frequenza. In entrambi i periodi evitare di somministrare troppa acqua, in quanto i ristagni potrebbero far marcire le radici. Inoltre un terreno troppo umido favorisce la proliferazione di funghi letali per la pianta (se avvistati eliminare immediatamente le parti colpite).

Rinvaso e potatura

La potatura delle parti secche andrà operata in primavera, al termine dell’inflorescenza. Veniamo infine al rinvaso del ciclamino, operazione che potrà rendersi necessaria soprattutto durante le prime fasi di sviluppo.

Quando procedere con il rinvaso? Il periodo consigliato per questa operazione è la primavera, dopo che siano caduti gli ultimi fiori e la pianta stia cominciando la stagione di minore attività.

Attenzione però a procedere con questa pratica soltanto quando richiesto, ovvero laddove la radici del ciclamino raggiungano le pareti interne del vaso e tendano a mostrarsi fuori del terreno. Passare a un vaso leggermente più grande del precedente, senza eccedere con le dimensioni.