Città post Covid, di Gianni Silvestrini, Direttore scientifico Kyoto Club

Partiamo da un’indagine su cinque grandi paesi europei riportata dall’Economist che evidenzia come solo il 50% delle persone trascorre ogni giornata lavorativa in ufficio dopo il Covid. Un quarto resta a casa a tempo pieno.
Gli impatti di questa nuova situazione che potrebbe durare molti mesi (secondo il dott. Fauci ne avremo fino alla fine del 2021) pone alle città una serie di problemi che riguardano i trasporti, le attività che ruotavano attorno ai posti di lavoro, il settore edilizio.
Il telelavoro ridurrà strutturalmente i viaggi aziendali del 25%, con effetti negativi su compagnie aeree, aeroporti, hotel e taxi.
Nelle città il trasporto pubblico è stato particolarmente toccato, con solo un terzo degli utenti rispetto al periodo pre-Covid-19. Secondo l’associazione di categoria Asstra, con le attuali prescrizioni governative si potrà arrivare nelle ore di punta solo ad una ripresa della domanda pari al 60% rispetto alla situazione del 2019.
Viceversa è in forte crescita l’uso delle biciclette.
Secondo il New York Times, il mercato mondiale delle biciclette è duplicato dopo il Covid.
I dati raccolti dal sistema nazionale francese di contatori automatici mostrano dopo il lockdown un aumento nell’uso delle due ruote del 27% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Anche in Italia si è avuto un forte incremento dei percorsi sulle due ruote e gli incentivi varati dal governo hanno fatto impennare le vendite. Secondo i dati diffusi il 9 giugno da Ancma, da quando i negozi hanno riaperto i battenti, le vendite di bici hanno registrato un incremento del 60% su base annua.
Ci sono riflessi anche nel settore edilizio. Secondo Immobiliare.It il Covid-19 ha avuto come effetto collaterale quello di svuotare le stanze affittate agli studenti e ai lavoratori fuorisede. “A Milano la disponibilità di camere per studenti e lavoratori è del 290% in più rispetto al 2019. A livello nazionale è del 149% in più”.
Secondo un sondaggio condotto la Federazione italiana dei pubblici esercizi aderente a Confesercenti, Smartworking e calo del turismo hanno fatto crollare il fatturato, e due attività su dieci temono la chiusura.
Di fronte a questi stravolgimenti occorrerà ripensare il modo di vivere e lavorare nelle grandi città. E’ probabile che alcuni piccoli e medi centri verranno invece valorizzati e, se prenderà piedi il South working, aumenterà il numero di persone che decideranno di lavorare da remoto dalle Regioni del Sud, in posti piacevoli e con buone connessioni.

#smartworking #biciclette #mobilitàsostenibile #trasportopubblico #attivitàcommerciali #sud