Come deve comportarsi una città per essere definita SMART?

Secondo ICity Rate il Rapporto annuale realizzato da ICity Lab per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso verso città più intelligenti, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili è sempre Milano ad aggiudicarsi il primo posto tra le città più smart del Belpaese.
Come mai? Si distingue per crescita economica, mobilità sostenibile, ricerca/innovazione, trasformazione digitale; si posizione bene anche grazie alla partecipazione dei cittadini e alla gestione dei beni comuni.
Capolista nonostante le variabili ambientali non la premino: il consumo di suolo la fa scivolare al 97̊ e la qualità dell’aria al 98̊.
Molti i progetti finanziati per favorire: semplificazione, mobilità, ambiente, energia e sicurezza e la principale sfida a cui il Comune intende rispondere riguarda l’innovazione sociale, attraverso lo sviluppo di imprese sociali e giovanili, la realizzazione di incubatori e acceleratori di impresa in ogni quartiere. Un altro obiettivo, riguarda lo sviluppo della “sharing economy”.

Il concetto di smart city lascia spesso un pò perplessi, le caratteristiche di una città pronta per il futuro sono diverse e non rigide ma vediamone alcune insindacabili (alcune realtà sono già tali in paesi come il Giappone mentre altre sono già possibili anche in Italia):
– trasporto pubblico ad impatto zero

– messa al bando dei motori diesel e poi anche di quelli a benzina

– il 100% o quasi di raccolta differenziata con contenitori della spazzatura su strada che avvisano quando sono pieni, compattano i rifiuti e funzionano ad energia solare

– consegna dei pacchi tramite droni per decongestionare il traffico cittadino

– sensori per il controllo del traffico e l’inquinamento

– taxi senza autista

– robot poliziotti

– moltiplicazioni di aree pedonali e piste ciclabili

– efficienza energetica

– pagamenti del trasporto pubblico e dei parcheggia tramite smartphone e iphone

– comunicazioni rapide e semplici tra cittadini e PA anche attraverso i social

– app che permettono di ridurre i tempi di attesa negli uffici pubblici

– capacità di attrarre talenti e startup

– edilizia sostenibile

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Smart city nel mondo

Sembra impossibile pensare che anche l’AFRICA abbia la sua città futuristica? Ebbene si, anzi via gli stereotipi e conosciamo Nairobi – KENYA. Benché lontana dal livello tecnologico delle città di altri continenti, le sue politiche in materia fanno ben sperare. La capitale attrae investimenti di imprese tecnologiche, sono diffusi i pagamenti con smartphone e il governo prevede di combattere le carenze sanitarie grazie a consultazioni da remoto tramite app (per arrivare anche nei più isolati villaggi). L’inizio di una moderna economia di mercato ha permesso al settore privato e al settore pubblico di stare al passo con le tecnologie e le innovazioni più moderne attualmente in uso in altri Paesi.

In AMERICA è San Francisco – CALIFORNIA la capitale della rivoluzione digitale (Vi stupite? Avreste scommesso su New York?); ospita le più grandi aziende dell’hi-tech: da Google ad Apple passando per HP. Accanto alle big company convivono piccole start-up che con i loro progetti stanno trasformando la città, pensiamo ai robot che effettuano consegne o alle auto a guida autonoma (in verità ancora in prova a causa di alcuni incidenti).
La città della baia utilizza la tecnologia per rendere più efficienti le costruzioni, limitare l’uso di energia, semplificare il sistema di gestione dei rifiuti ed espandere il sistema di trasporto per facilitare la mobilità; non ultimi i segnali stradali intelligenti per ridurre la congestione e i Connected Vision Zero, corridoi di sicurezza per migliorare gli spostamenti dei pedoni e dei ciclisti.

Voliamo in ASIA, esattamente a Singapore – REPUBBLICA DI SINGAPORE. La città-stato ha accolto da tempo le start-up più innovative del mondo grazie anche ai capitali messi a disposizione da grandi investitori. E’ già possibile prenotare un taxi a guida autonoma (con autista all’interno che garantisce la sicurezza del passeggero).
Quasi ogni aspetto della vita urbana è monitorato da sensori che immagazzinano un’infinità di dati: dai parcheggi ai rifiuti, dalla salute all’illuminazione pubblica, dalla sicurezza al comfort degli autobus. Le informazioni vengono analizzate per gestire al meglio la vita dei suoi abitanti e dei turisti.

Sulla costa sud-orientale Melbourne – VICTORIA – AUSTRALIA si distingue per la capacità dell’Amministrazione locale di interagire, in modo costruttivo, con residenti, lavoratori, aziende, studenti e visitatori con lo scopo di progettare, sviluppare e testare i migliori modelli di vita. Ottimi risultati con i supporti ai diversamente abili per facilitarne l’autonomia negli spostamenti. Premiata come città più vivibile dell’Australia, dall’Economist Intelligence Unit, grazie all’alto numero di spazi verdi fruibili e alla presenza del sistema di tram urbano più esteso al mondo. Ottimo l’utilizzo dei cosiddetti green roof, tetti e pareti verdi che raddoppiano la presenza di piante nel contesto urbano.

Tornando in EUROPA è Reykjavik – ISLANDA ad essere stata scelta da alcune startup per iniziare i primi progetti di consegna dei pacchi tramite droni. La società israeliana FlyTrex, infatti, ha chiuso un accordo con il sito di e-commerce Aha per questo genere di spedizioni. I primi esperimenti sono andati a buon fine. Reykjavik è sicuramente una delle smart city più interessanti al mondo se pensiamo che nel Paese il 90 % dell’energia viene da fonti rinnovabili e dal geotermico in particolare, grazie ai geyser attivi.

di Marzia Fiordaliso