Anche le Ferrovie dello Stato sono colpite dal caro bollette, per questo l’azienda cerca di risponde alla crisi con un’accelerazione importante verso la diversificazione delle fonti e la sostenibilità. Le stazioni ferroviarie cambiano e diventano sempre più green.
Nel 2021 il Gruppo ha dovuto fare i conti con un aumento dei costi del 55%. I consumi dell’azienda sono importanti, se si pensa che ammontano a circa 6 TWh, pari al 2% del fabbisogno annuale di energia elettrica a livello nazionale.
Stazioni ferroviarie verdi grazie al fotovoltaico
La soluzione a questa situazione di crisi c’è ed è molto vicina. Alcune tra le maggiori stazioni ferroviarie italiane come Roma, Palermo e Napoli, saranno presto dotate di impianti fotovoltaici. Soprattutto là dove non ci sono vincoli paesaggistici o storici. Grazie agli impianti fotovoltaici che verranno installati, diventeranno ecologici molti luoghi come il parcheggio della Stazione Termini di Roma, i tetti del parcheggio di Napoli centrale, la stazione di Roma Tiburtina e quella di Palermo. Un totale di 40.000 metri quadri, da destinare ad impianti fotovoltaici; questi copriranno il 10% del consumo del fabbisogno delle stazioni.
Inoltre molte aree limitrofe alle stazioni ferroviarie, individuate dal Gruppo, potrebbero trasformarsi ed essere utilizzate in un’ottica green. Anche il patrimonio immobiliare del Gruppo che si trova sempre vicino alle stazioni dei treni potrà godere della riqualificazione. Per esempio con delle azioni di piantumazione.
Stazioni ferroviarie green: cosa sta cambiando
Il Gruppo infine lavora anche all’evoluzione dell’impianto elettrico e alla coibentazione degli edifici tra interventi di building automation, installazione a tappeto di lampade LED a basso consumo e sistemi di corretta gestione luci quali temporizzatori, crepuscolari, regolatori automatici di intensità luminosa come la riqualificazione energetica dei sistemi di aria compressa e di riscaldamento dei grandi impianti di manutenzione dei treni.
La stima è che le stazioni ferroviarie green abbattano i costi della bolletta energetica del 30%. A fronte di un investimento complessivo che ammontava, prima del nuovo piano industriale, a 60 milioni di euro entro il 2024 per 20 officine.