La Cop27 si terrà in Egitto, nella turistica Sharm el-Sheikh, dal 6 al 18 novembre 2022. Alla Conferenza annuale dell’Onu sui cambiamenti climatici saranno presenti 40.000 delegati provenienti da ogni angolo di mondo; la località è blindata mentre defezioni e contestazioni sono già all’ordine del giorno.
Attivisti popolari come Greta Thunberg non parteciperanno, archiviando l’evento come un incontro di facciata, molto rumore per nulla, mentre la scrittrice Naomi Klein, autrice del best seller No logo, avrebbe preferito un altro Paese: il governo egiziano è salito innegabilmente e più volte agli onori della cronaca per aver leso diritti umani fondamentali.
Cop27 Egitto e cambiamenti climatici: l’agenda degli incontri
L’impatto dei mutamenti climatici e le conseguenze catastrofiche sono visibili e tangibili, vuoi perchè si vivono da protagonisti anche in Italia, penso alla tremenda siccità che ha caratterizzato l’estate appena trascorsa, vuoi perchè i media sono a ricordarci che tutto il mondo ne patisce gli effetti. Solo in Pakistan, a causa delle alluvioni disastrose di fine agosto, sono stati 8 milioni gli sfollati, per non parlare dei morti.
Clima ed energia saranno dunque al centro dei lavori della Cop 27, o quanto meno alte sono le aspettative nei confronti di argomenti di cui si parla quotidianamente, ma che sembra vengano sottovalutati dai governi.
Il 7 e l’8 si terrà il Summit di attuazione per il clima, alla presenza dei Capi di Stato. Saranno sei gli argomenti chiave:
- Transizione giusta;
- Sicurezza alimentare;
- Finanza innovativa per il clima e lo sviluppo;
- Investire sul futuro dell’energia;
- Sicurezza idrica;
- Cambiamento climatico e sostenibilità delle comunità vulnerabili.
Mercoledì 9 novembre sarà dedicato alla Finanza, giovedì 10 a Scienza e Giovani, venerdì 11 sarà il momento per parlare di Decarbonizzazione, sabato 12 di Adattamento e Agricoltura, lunedì 14 di Genere e Acqua, martedì 15 Società civile ed Energia, mercoledì 16 Biodiversità, giovedì 17 si discuterà delle Soluzioni. Venerdì 18 la conferenza si concluderà con la trattativa fra i paesi e si stilerà un documento di chiusura lavori.
Cop27 Egitto, gli attivisti non saranno i benvenuti
Quale è però il senso di un evento mondiale dedicato al clima che impedisce alla società civile di manifestare liberamente? Da mesi gli attivisti criticano la scelta di organizzare la Cop27 in uno Stato come l’Egitto, che conta mille prigionieri politici e la stampa internazionale contesta i pochi badge riservati soprattutto agli ambientalisti dei paesi più poveri.
Ufficialmente, secondo le Nazioni unite, sono state accreditate circa diecimila persone di duemila organizzazioni diverse, una situazione pressoché simile alla Cop26 di Glasgow. Ma è oggettiva la considerazione che da quando è diventato Presidente Abdel Fattah al-Sidi, lo spazio per l’ambiente e per il clima, in Egitto, si sia molto limitato.
WWF: i Governi sfruttino l’incontro e prendano provvedimenti
Il WWF, sempre più impegnato nell’attività di sensibilizzazione di Istituzioni e cittadini sulla crisi climatica, pubblica oggi le Aspettative per la Cop27, con cui invita i leader e i governi a sfruttare al massimo l’occasione della Cop27, per passare dall’ambizione all’azione e limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, prima che la crisi climatica peggiori ancora nei suoi effetti, e a rispondere ai bisogni delle comunità che già oggi subiscono impatti molto gravi, comunità non solo occidentali ma anche del sud del mondo. Ha sottolineato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia:
Ci auguriamo che i Paesi africani esercitino il loro richiamo morale per una transizione accelerata e decisa. Nonostante rappresenti solo il 4% delle emissioni, l’Africa sta affrontando un’esposizione sproporzionata agli impatti climatici: la stima è che il continente si stia riscaldando 1,5 volte più velocemente della media globale.
Il WWF ritiene anche che questa Cop sia un’opportunità unica per affrontare le questioni relative all’adattamento al cambiamento climatico, e al cosiddetto ‘Loss and damage’ (cioè le perdite e i danni derivanti dagli impatti).
Solo il 4%-8% di tutti i finanziamenti per il clima è stato destinato all’adattamento. Il WWF chiede ai Governi di:
- accelerare ogni percorso verso il raggiungimento dell’Obiettivo Globale sull’Adattamentov(GGA);
- raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento e stabilire una chiara tabella di marcia;
- finalizzare i Piani nazionali di Adattamento e attuarli;
- dare il supporto necessario alle nazioni più in difficoltà;
- produrre, entro la Cop28, un rapporto di sintesi sulle azioni di adattamento che si riflettono nei PAN;
- istituire uno strumento di finanziamento delle perdite e dei danni nell’ambito del meccanismo finanziario dell’UNFCCC con un fondo dedicato.
Ci auguriamo, in estrema sintesi, che gli Stati partecipanti non considerino la Cop27 egiziana solo una vetrina in cui esporsi obtorto collo, ma un momento per prendere i necessari provvedimenti affinché la crisi climatica non si trasformi in una voragine da cui risalire potrebbe essere impossibile. Come Eco in città seguiremo i lavori e vi daremo aggiornamenti.