Crisi delle edicole

Crisi delle edicole, Palazzo Vecchio corre ai ripari e prepara un piano di riqualificazione

La crisi delle edicole e la loro chiusura è una criticità sentita in tutta Italia, ma a prendere iniziativa è al momento l’Amministrazione comunale di Firenze che sta attuando un ampio piano di riqualificazione del commercio su aree pubbliche, mirando a sostenere le rivendite di giornali e a ridefinire la presenza dei chioschi in città, incluso l’apertura di attività nuove di zecca anche in parchi e giardini pubblici.

Comprare un giornale e bere un caffè comodamente seduti è stata per gli italiani, almeno nei giorni festivi, un abitudine che sembrava dovesse durare per sempre eppure anche qui si è abbattuta la scure della crisi e le diverse abitudini degli italiani sempre più propensi a cercare notizie in rete. Palazzo Vecchio, dopo aver dedicato attenzione ai mercati coperti e ai mercati rionali e alle fiere, approva la terza fase del piano relativa alla distribuzione dei chioschi e delle edicole che ospitano punti vendita esclusivi di stampa.

La nostra Amministrazione si è costantemente impegnata per tutelare e favorire le edicole non solo come luoghi vocati alla distribuzione di quotidiani, periodici e prodotti editoriale ma anche come punti di riferimento delle comunità di quartiere, luoghi di erogazione di servizi e informazioni, vere e proprie antenne nella città. Dopo la misura dell’abbattimento del suolo pubblico, che ha fatto scuola in tutta Italia, completiamo la nostra politica di sostegno alle edicole con questa nostra nuova iniziativa – ha detto il sindaco Nardella. “Abbiamo inoltre previsto un altro provvedimento che avrà impatto su tutto il territorio locale, anche per la sicurezza dei cittadini, con nuovi chioschi da realizzare in parchi e giardini.

Crisi delle edicole, le regole a Firenze

Per contrastare la crisi delle edicole e impedire la loro trasformazione in rivendite di souvenir, il Comune ha stabilito regole riguardanti la percentuale di spazio dedicata alla vendita di giornali e prodotti editoriali (70%) rispetto ad altri beni espressamente indicati e comunque non alimentari (30%). Previsto anche un sistema di sospensioni per coloro che non rispettano le indicazioni che potrebbe portare alla decadenza della concessione di suolo pubblico per le edicole in area Unesco.

Oltre a disciplinare le edicole, il piano prevede una ricognizione dei luoghi idonei per la presenza di chioschi, sia per la vendita di prodotti alimentari sia per beni non alimentari. Il Comune prevede anche l’apertura di 15 nuove aree per chioschi alimentari, su richiesta dei Quartieri, al fine di animare le piazze e i giardini pubblici. La selezione dei concessionari avverrà tramite procedure pubbliche.