La spezia nota come curcuma si estrae dall’omonima pianta, appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae. Si tratta di una specie originaria dell’India ed è presente in oltre 80 varietà. Risultano tracce dell’utilizzo di questa spezia già da oltre 5.000 anni.
La varietà da cui si ricava la spezia è anche nota con il termine botanico di Curcuma longa. A tutt’oggi lo Stato asiatico si conferma come il maggiore produttore a livello mondiale. Il termine curcuma deriva dall’espressione indo-persiana “Kour Koum”.
Caratteristiche e parti utilizzate
La pianta utilizzata è una erbacea perenne rizomatosa, composta da foglie ovoidali e lunghe tra i 20 e i 45 centimetri. Produce una pseudo-inflorescenza composta da brattee di colore verde nella parte bassa e bianco (o violaceo) in quella alta, al cui interno sono presenti dei fiori gialli.
La radice è composta da un rizoma cilindrico e ramificato, il cui colore interno oscilla tra il giallo e l’arancio. Proprio questa è la parte più interessante dal punto di vista dei benefici per la salute, oltre che per l’utilizzo in cucina. Da qui viene ricavata la spezia a cui ci si riferisce col termine di curcuma.
Valori nutrizionali della curcuma
Consumata normalmente come spezia, la curcuma si presenta come un ingrediente ricco di nutrienti e di sostanze benefiche. A cominciare dalla curcumina (3,14% rispetto alla parte consumata), a cui la curcuma deve sia il colore che molte delle sue proprietà curative. Vediamo quali sono i valori nutrizionali di questo rimedio naturale (per ogni 100 grammi di parte edibile):
- Calorie – 354 kcal;
- Carboidrati – 64,93 grammi (di cui 3,21 g di zuccheri);
- Proteine – 7,83 g;
- Grassi – 9,88 g.
Completano il quadro ulteriori 21,1 grammi di fibre alimentari e 38 mg di sodio (sempre per ogni 100 grammi). Assente il colesterolo (0 mg). Sono presenti, oltre alla curcumina, anche altri curcuminoidi come la bisdemetoxicurcumina e la demetoxicurcumina. Tra gli oli volatili sono presenti l’atlantone, il turmerone e lo zingiberene.
Da non dimenticare infine la presenza nel rizoma della curcuma, quindi nella polvere poi utilizzata come spezia, di vitamina C, potassio e amido.
Curcuma: proprietà
La curcuma è una spezia dalle molte proprietà benefiche, tanto da essere da millenni un punto saldo sia della medicina ayurvedica (la medicina tradizionale indiana) che della medicina cinese. Questo rimedio naturale è molto apprezzato soprattutto per le sue azioni antinfiammatorie e antiossidanti, ma non solo. È noto anche per le sue proprietà colagoghe, coleretiche, eupeptiche e immunostimolanti. In Cina è utilizzata perlopiù per le sue proprietà antisettiche.
Alcuni studi più recenti hanno indicato nella curcuma un alleato nella lotta ai tumori. Secondo la ricerca della Dr.ssa Karen Knudsen una sostanza in essa contenuta risulterebbe agire come stimolante dei normali trattamenti antitumorali. Secondo la ricercatrice la curcumina consentirebbe di intervenire anche su alcune cellule tumorali resistenti alle consuete terapie.
Diabete di tipo 2 e meteorismo sono ulteriori problematiche che possono beneficiare dell’assunzione di curcuma. Al pari del morbo di Alzheimer, in opposizione al quale interverrebbero gli antiossidanti e l’azione benefica della curcumina.
Gli psicologi statunitensi della The City University di New York hanno affermato in un loro studio che questa spezia contribuirebbe anche al trattamento di ansia e depressione.
Ulteriori due possibili impieghi per la curcuma sono legati al suo ruolo di epatoprotettore e di fluidificante del sangue. Si ritiene possa disporre infine di proprietà dimagranti legate al metabolismo dei grassi. Attivando i recettori della capsaicina stimolerebbe la termogenesi e quindi il maggior consumo di risorse lipidiche stoccate all’interno dell’organismo. Il dosaggio giornaliero massimo consigliato è compreso tra i 3 e i 5 grammi di polvere.
Controindicazioni
Quando si parla di curcuma, l’organismo riesce di norma a regolare in maniera autonoma l’assunzione di tale spezia. Chi avesse necessità di incrementare l’assorbimento di curcumina può abbinarla al pepe nero o al tè verde.
Esistono però delle controindicazioni particolari che possono indurre a limitare, se non evitare completamente, il consumo di curcuma. Una di queste condizioni è la presenza di calcoli biliari. Non assumere anche in presenza di trattamenti farmacologici per la riduzione dei livelli di glicemia nel sangue.
Prestare particolare attenzione anche in caso di gravidanza o allattamento. In questi casi seguire con cura le indicazioni ricevute dal medico curante. In generale si consiglia di utilizzarla unicamente come spezia e mai come estratto.
Ricette con la curcuma
L’utilizzo della curcuma sia in cucina che come rimedio naturale è ampio. Tra le ricette è molto frequente in India e Pakistan il suo impiego all’interno di miscele come il curry o il masala. In diversi casi i due condimenti servono per arricchire di gusto riso e/o pollo.
Si utilizza la curcuma in piatti tipici anche del Nepal, come il “momos“, oppure preparazioni thailandesi come il kaeng tai pla (Curry con gamberi e pesce). Resta sempre la possibilità di mescolarne un cucchiaino a dello yogurt, per ottenere una salsa.
Golden Milk, come prepararlo
Negli ultimi anni ha acquistato sempre maggiore popolarità un particolare rimedio naturale: il Golden Milk. Si tratta di una bevanda che deve il suo nome proprio al colore dorato donatole dalla curcuma. Per la preparazione di questa soluzione occorre munirsi di alcuni ingredienti e procedere in due fasi.
La prima è la fase di preparazione della crema di curcuma, per la quale gli ingredienti previsti sono:
- Mezza tazza d’acqua;
- Mezza tazza di curcuma (polvere);
- Mezzo cucchiaino da caffè di pepe macinato.
Mettere tutti gli ingredienti insieme in un pentolino e scaldare sul fuoco. Mescolare con cura per evitare grumi. Non è necessario raggiungere la bollitura, basterà che il composto risulti di consistenza cremosa. A questo punto si passa alla fase numero due, per la quale occorreranno:
- Un cucchiaio di crema di curcuma;
- Un cucchiaio di olio di mandorle (dolci);
- Una tazza di latte (a vostra scelta tra quello vaccino o in alternativa di tipo vegetale);
- Miele a piacere per dolcificare la bevanda secondo il vostro gusto.
Mettere tutti gli ingredienti, a eccezione del miele (da aggiungere solo più tardi), nel pentolino e lasciare bollire per alcuni minuti. Una volta che la bevanda si sarà sufficientemente raffreddata da risultare bevibile all’oasi potrà addolcire col miele.
Si dovrà attendere questo momento in quanto l’eccessivo calore potrebbe privare il miele di molte delle benefiche qualità. Il Golden Milk si rivelerà ad esempio un ottimo alleato contro i malanni invernali, meglio ancora se dolcificato con del miele di Manuka o di Sulla.