Fondazione Barilla: 12 azioni per rendere sostenibile il sistema alimentare globale

Il Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione, organizzato da Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, arriva per la prima volta a New York. BCFN insieme allo United Nations Sustainable Development Solutions Network (SDSN) lancia la sua roadmap (e le relative azioni concrete) per trasformare gli attuali sistemi agro-alimentari e modelli alimentari in chiave sostenibile. Il Forum è stato organizzato in concomitanza della sessione di apertura della 73ª sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per promuovere il dialogo tra stakeholder e mettere in evidenza i legami fondamentali tra cibo, nutrizione e sviluppo sostenibile. Un percorso virtuoso che permetterebbe di raggiungere, entro il 2030, i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite.
“Mai come adesso, il nostro sistema alimentare globale si sta trovando ad affrontare sfide davvero ardue, ma queste possono essere superate grazie al lavoro sinergico tra tutti i settori e le discipline”, ha dichiarato Anna Ruggerini, Direttore Operativo della Fondazione BCFN. “Abbiamo aspettato troppo a lungo per affrontare queste sfide e ora è necessario un approccio trasformativo. Questo – conclude Anna Ruggerini – è il motivo per cui stiamo unendo le forze con SDSN e per cui presentiamo insieme una roadmap concreta verso il raggiungimento degli SDGs”.

LA ROADMAP PER IL 2019: 4 IMPEGNI CONCRETI PER UN FUTURO MIGLIORE PER TUTTI
La roadmap di BCFN e di SDSN guarda al lungo periodo, ma mira a raggiungere obiettivi concreti già in tempi brevi. Nel settembre 2019, le due organizzazioni si impegnano a presentare i passi avanti compiuti verso un migliore sistema alimentare nel corso di due appuntamenti cruciali: il Summit sul Clima e SDG Summit. Gli impegni concreti che BCFN e SDSN intendono portare avanti sono numerosi e mirano a coinvolgere trasversalmente più realtà. Tra i punti focali della loro roadmap:
1) la promozione della conoscenza e di azioni a favore delle diete sostenibili. Per combattere le cause dell’attuale crisi globale nutrizionale, cercando di rendere l’opinione pubblica consapevole e proattiva sulle conseguenze su salute e benessere del pianeta generate da una cattiva alimentazione. Trasmettere la cultura del mangiare sano fin dall’infanzia e incoraggiare le aziende del settore alimentare a combattere la malnutrizione e l’obesità attraverso prodotti nutrienti e sani
2) lo sviluppo di modelli sostenibili sull’uso del suolo in agricoltura, nell’industria, nelle città e nelle comunità. Un intervento urgente per creare nuove politiche di utilizzo della terra in agricoltura, per tutelare la biodiversità, il clima, le comunità rurali e l’economia, consentire ai piccoli agricoltori di guidare una trasformazione sostenibile nella gestione delle risorse naturali e proteggere le comunità dal land grabbing
3) la promozione di ricerche e analisi per monitorare i progressi raggiunti da tutti i Paesi e stabilire un benchmark valido e scientifico per i decisori politici
4) l’avvio di un sistema educativo basato su evidenze scientifiche, in grado di formare i futuri leader. Parliamo di programmi educativi basati sulla scienza e sui nuovi sistemi di comunicazione, che sfruttino al massimo il potenziale delle piattaforme digitali e degli spazi dei social media
“Ammiro molto l’impegno di BCFN nell’affrontare la sfida globale di promuovere un’offerta alimentare che sia nutriente, di qualità e sostenibile per tutti. Questa sfida richiede un pensiero olistico – che riguardi la cultura, l’economia, il clima, la biodiversità e la salute – e BCFN esorta i leader globali e gente comune a comprenderne le sfaccettature” ha dichiarato Jeffrey Sachs, Direttore di SDSN, Special Advisor del Segretario Generale delle Nazioni Unite. “Il nostro obiettivo è che BCFN e SDSN lavorino insieme per presentare soluzioni creative e all’avanguardia e una più profonda comprensione delle sfide e delle soluzioni per l’intera società”.

FSI 2018, IN USA E ITALIA BENE LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE, MA SERVE IMPEGNO SU NUTRIZIONE
In occasione del Forum di New York su Alimentazione e Nutrizione, BCFN, in collaborazione con The Economist Intelligence Unit (EIU) ha anche rilasciato in anteprima alcuni dati ed evidenze della terza edizione del Food Sustainability Index (uno studio che analizza le buone pratiche e le politiche dei singoli Paesi sulla base delle sfide nutrizionali, dell’agricoltura sostenibile e della perdita e/o spreco di cibo) sugli Stati Uniti e sull’Italia.
Dal FSI emerge che, sul fronte nutrizionale, gli Stati Uniti stanno lavorando concretamente per ridurre il tasso di obesità. Gli USA hanno lanciato una campagna su “Nutrition and Weight Status” con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della sua popolazione (tra il 30 e il 40% dei maschi adulti nel Paese ha un’attività fisica insufficiente) entro il 2020 puntando su un regime alimentare sano. Tuttavia, a oggi è stato fatto ancora poco per riuscire a centrare l’obiettivo entro i tempi prefissati: mancano veri e propri programmi di educazione alimentare nelle scuole e, soprattutto, una politica condivisa all’interno dei 50 Stati. Un percorso che invece vede l’Italia su una via virtuosa. Nel nostro Paese, per provare ad arginare la “transizione nutrizionale” a cui stiamo assistendo e che sta portando da una dieta tradizionale (caratterizzata da frutta e verdura, cereali integrali, legumi e olio extra vergine di oliva) a una ricca di proteine animali e alimenti trasformati, si stanno attuando una serie di azioni concrete nelle mense scolastiche, puntando a fare attenzione alle porzioni, alla qualità delle materie prime utilizzate e a seguire gli standard nutrizionali per i pasti serviti nelle mense.
Per quanto riguarda l’agricoltura sostenibile, nel 2017, negli USA si è registrato un netto peggioramento della biodiversità ambientale: quasi il 57% delle specie locali sono classificate a rischio di estinzione e dal 2001, oltre 32 milioni di ettari di foresta sono andati persi, nonostante una politica dedicata. In Italia, invece, sono stati fatti ingenti investimenti per la cooperazione tra ricerca, imprese e capitali, come testimoniano anche i 21 milioni di euro erogati dal Governo per finanziare la ricerca biotecnologica in agricoltura sostenibile.
Sullo spreco di cibo sia USA che Italia si stanno muovendo su binari paralleli. In America il governo federale ha adottato l’obiettivo 2030 di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti puntando a dimezzare la perdita e gli sprechi di cibo lungo la catena alimentare nazionale. E, a oggi, oltre 20 delle più importanti aziende dell’industria di settore statunitense partecipano a questa iniziativa. L’Italia, invece ha un piano nazionale per affrontare lo spreco di cibo sia domestico che lungo la filiera, coinvolgendo l’intera catena alimentare, semplificando le procedure per le donazioni degli alimenti invenduti e puntando al recupero di cibo da donare alle persone più povere del nostro Paese.
Al Forum, la Fondazione BCFN ha anche sottolineato l’importanza del ruolo di ogni individuo nel plasmare il futuro del sistema alimentare globale e nel ridurre al minimo l’impatto ambientale attraverso l’adozione di diete sostenibili, ispirate al modello della Doppia Piramide Alimentare e Ambientale di BCFN. Le soluzioni pratiche includono la riduzione del consumo di bevande dolcificate o ricche di zuccheri, la scelta di consumare pesce proveniente esclusivamente da filiere sostenibili e l’aumento del consumo di cereali integrali.

Ecco le 12 raccomandazioni di BCFN, che tutti noi possiamo seguire:

– Scegli principalmente cibi di origine vegetale, per incidere positivamente sulla tua salute e ridurre l’impatto ambientale
– Varia la tua alimentazione. Mangiare molti alimenti diversi aiuta a mantenersi in salute
– Mangia 5 porzioni di frutta e verdura ogni giorno, includendo questi alimenti nei pasti e negli spuntini
– Scegli prodotti stagionali e locali, controllando la disponibilità della frutta e della verdura nella tua zona
– Usa ingredienti freschi quando possibile per ridurre l’uso (e lo spreco) di imballaggi non necessari. Fuori casa, privilegia posti che servono pasti fatti sul momento
– Limita il consumo di alimenti trasformati ed evita cibi ultra processati. Leggi bene le etichette per essere informato sul contenuto di zuccheri, grassi e sale
– Aumenta il consumo di cereali integrali, come riso integrale, orzo, avena, mais e segale che apportano notevoli benefici nutrizionali
-Limita il consumo di bevande dolcificate o ricche di zuccheri. Il consumo di acqua potabile al posto di questo tipo di bevande è associato a un minore aumento di peso nel lungo periodo
-Aumenta il consumo di legumi. Un consumo, anche moderato, di fagioli può dare un contributo significativo all’assunzione di fibre
– Riduci il consumo di carni rosse e trasformate, preferendo fonti vegetali di proteine come legumi e noci
– Scegli pesci provenienti da pesca sostenibile, per aiutare a proteggere l’habitat dallo sfruttamento della fauna marina e salvaguardare l’ambiente e il mare
– Scegli i prodotti che provengono da animali allevati a terra e liberi di muoversi. Il cibo che scegli ha un effetto diretto su come vivono gli animali nelle fattorie