Come ogni primavera gli italiani aprono armadi e cassetti e si dedicano al decluttering, termine anglosassone riferito al fare spazio in casa ma anche nella propria mente. Il disordine, e una gran quantità di oggetti inutilizzati da tempo, creano confusione e stress. I benefici delle grandi pulizie sono molteplici:
- maggiore spazio: questo può rendere l’ambiente più vivibile e confortevole;
- minore ansia: avere la giusta quantità di beni da gestire porta calma ed elimina il senso di oppressione;
- più tempo libero: non dovendo più ordinare e pulire oggetti che non si usano;
- piccoli guadagni: alcuni oggetti dagli abiti ai mobili possono essere venduti.
Come fare pulizia del superfluo?
In primis armarsi di pazienza, è un lavoro che richiede tempo e tranquillità, quindi rimandiamo se siamo di corsa o particolarmente stanchi. Si potrebbe procedere di stanza in stanza ma è consigliabile agire per categorie, ad esempio iniziare dai vestiti per poi passare agli accessori, oppure partire dai libri e terminare con le suppellettili. Non dimentichiamo l’armadio dei detersivi, dei farmaci e tutto ciò che usiamo per pulire: spugne, scope, panni per pavimenti. Via l’inutilizzato.
Per ogni oggetto, Marie Kondo docet, chiedersi se ha ancora un suo scopo, se ha un valore sentimentale e se ci comunica energia positiva. Se la risposta è no, è meglio eliminarlo. Usare il metodo delle quattro scatole etichettandole: da tenere, da buttare, da regalare e da vendere.
Consigli per non ricadere nel disordine
Ed ecco qui le scatole sono colme e i nostri armadi finalmente respirano ma come evitare di tornare ad essere accumulatori seriali? Una tendenza che di solito accomuna tutti noi che abbiamo fretta è quella di buttare lì in un cassetto qualcosa o lasciare sul tavolo un giornale pensando di collocarlo in un momento in cui saremo meno stressati e invece il tempo scorre e la polvere vi si accumula sopra.
Quindi stabiliamo subito un sistema per mantenere la casa in ordine. Per esempio prima di acquistare un nuovo oggetto, chiedersi se è davvero necessario e se si ha già qualcosa di simile. Periodicamente raccogliere e donare o vendere gli oggetti che non si usano più (per esempio prendendosi 15 minuti ogni domenica). Oppure organizzare con amici e parenti un swap party tematico (solo collane e orecchini, solo volumi e riviste, solo piatti e bicchieri, solo cinte e foulard).
Il decluttering è un processo che può portare grandi benefici in termini di benessere e di qualità della vita. Liberarsi dal superfluo può aiutare a vivere meglio, con più spazio, più tempo libero e meno stress.
Decluttering, i dati Wallapop
Da poco è stata pubblicata una ricerca condotta da Wallapop, piattaforma leader nella compravendita di prodotti second hand che promuove un modello di consumo responsabile e sostenibile, in collaborazione con mUp la quale ha svelato che la primavera è per il 65% degli italiani intervistati il momento perfetto per liberarsi del superfluo.
Più di 8 italiani su 10 hanno, invece, comprato qualcosa che poi hanno utilizzato pochissimo (o addirittura mai!) e che molto spesso non ricordano nemmeno di possedere perché stipato in garage (30%) o in cantina (28%) mentre quando si decide per il decluttering delle proprie abitazioni, l’abbigliamento e gli accessori da cucina sono tra gli oggetti dei quali ci si libera più frequentemente, rispettivamente per il 31% e 28% di coloro che hanno partecipato.
La macchina per impastare il pane, comprata durante il periodo del lockdown, è uno degli oggetti più dimenticatati nelle credenze. E quelli che più si accumulano? Sicuramente i libri (40%) seguiti da articoli da cucina (37%) e oggetti di tecnologia (31%) quali vecchi telefoni, computer o console.
Vendere e guadagnare grazie al decluttering
Nonostante il decluttering sia a volte faticoso, più dell’85% degli intervistati ha ammesso con soddisfazione di aver venduto nella propria vita almeno un oggetto usato e i motivi principali che li hanno spinti a prendere questa decisione sono stati la necessità di avere più spazio in casa (48%), donare una nuova vita a oggetti inutilizzati o che non servono più (47%) ma anche la possibilità di avere un guadagno extra (42%).
Le app second-hand come Wallapop sono quindi alleati perfetti perché permettono, con estrema facilità, di fare spazio nelle proprie case, non gettando via gli oggetti, ma dando loro una seconda vita nelle mani di qualcun altro, promuovendo così un approccio positivo all’economia circolare e un lifestyle più sostenibile. Il 20% degli italiani ritiene di poter guadagnare oltre 500 euro vendendo oggetti inutilizzati, il 6,7% stima in oltre 1.200 euro il possibile ricavo e il 62% vende usato proprio grazie a piattaforme come Wallapop.