Design week, nuove superfici da scarti edili, di Irene Ivoi – EcoDesign

La design week milanese è per definizione una kermesse che colleziona e intercetta novità più o meno originali e provenienti da vari pezzi di mondo. Questa sua cifra distintiva si rinnova ogni anno rendendo però i visitatori di lunga data sempre più vigili e attenti (anche perché annoiati dalle fuffe e dalle ecofuffe).

Osservando con lenti disincantate ciò che le gallerie e la fiera mettono in vetrina, quest’anno incrocio la collezione Repeta, esposta nella galleria Rossana Orlandi, di per se garanzia di qualità.

Ho così conosciuto Sára Kele dell’omonimo studio ungherese (by Sára Kele e Anna Cserba) che in cooperazione con Concrazy hanno presentato Repeta, una collezione di oggetti che a partire dal nome richiama la circolarità.

Design week, materiali di scarto edili

Arredi con materiali di scartoArredi da scarti

Tutto è nato nell’ambito del programma di incubazione HFDA DesignLab e la loro intenzione è stata da subito dare nuova vita a materiali di scarto edile combinati con rifiuti organici.

Ne sono nati diversi impasti con alternanza di sapori materici lucidi e grezzi che conferiscono agli oggetti caratteristiche pregevoli. Superfici che sembrano tele e si traducono in oggetti da interno ed esterno.

La collezione rende omaggio e si ispira agli edifici di epoche architettoniche storiche ungheresi, spesso incorporando elementi specifici demoliti. I pannelli delle pareti riportano trasformazioni astratte di facciata e di decorazioni dell’edificio originale.

È un modo elegante di restituire voce a ville del Bauhaus di Budapest, edifici del modernismo quali la casa di Ernő Léstyán o il già demolito edificio per la movimentazione dei carichi di Csaba Virág. La terza collezione si ispira agli antichi edifici classicisti del Monastero del Sacro Cuore sul lungomare Dürer a Budapest.

La collezione Repeta comprende articoli per interni ed esterni:

  • panche;
  • fioriere;
  • lavabi;
  • specchi;
  • boiserie.

Sono tutti manufatti stupefacenti per la capacità di rendere espressivo il rigore delle forme e dei disegni ispiranti. E pensare che tutto nasce da rifiuti martellati, polverizzati, mescolati e ricostituiti.

di Irene Ivoi – EcoDesigner