La Presidenza del Consiglio dei Ministri restituisce la documentazione relativa al procedimento di valutazione di impatto ambientale e la Regione Emilia-Romagna dà l’ok alla realizzazione della discarica di Tre Monti a Imola. Il completamento del terzo lotto, attualmente in disuso, permetterà lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati, circa 150.000 tonnellate, accumulati nei giorni dell’alluvione, una quantità enorme che al momento è stoccata in vari siti provvisori.
La Regione e il comune lavoreranno congiuntamente per chiudere, entro il 2024, l’impianto e dare vita ad un parco fotovoltaico che produrrà energia rinnovabile per la comunità.
Discarica Tre Monti di Imola, da discarica a parco fotovoltaico
Non saranno trattati nella discarica di Tre Monti i rifiuti speciali e saranno garantiti sia piani di sorveglianza sanitaria da parte dell’Ausl sia il monitoraggio ambientale di ARPAE. Era ormai necessario trovare una soluzione che non mettesse a rischio la salute dei cittadini già provati dal disastro dei mesi passati in cui migliaia di persone hanno perso la casa o i beni o il lavoro per non parlare di chi ha perso la vita a causa dei cambiamenti climatici e delle conseguenze violente.
Marco Panieri, sindaco di Imola, ha posto alcune condizioni: funzionamento della discarica solo fino al 31 dicembre 2024, successiva creazione dell’impianto fotovoltaico, trattamento di soli rifiuti non pericolosi e provenienti esclusivamente dai siti alluvionati:
I due milioni di euro destinati al Comune per la riapertura della discarica – ha affermato il sindaco – saranno impiegati prevalentemente per la sicurezza del nostro territorio, la mitigazione del dissesto idrogeologico, la gestione dei corsi d’acqua e la manutenzione della rete stradale, così da potenziare la necessaria politica di prevenzione nel nostro territorio comunale.