Nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 settembre 2021 è stato distrutto il frutteto di Parco Viviani, nel centro di Napoli. Solo qualche giorno prima è stato fatto lo stesso con la piccola biblioteca costruita dall’associazione la locomotiva onlus: questo è quanto dichiarato da Giulia, attivista dell’associazione N’Sea Yet che ha in gestione il verde pubblico di parco Viviani, in un’intervista all’agenzia Dire, come riporta il Corriere del Mezzogiorno.
“Da aprile siamo al lavoro per la costruzione di una food forest. Piantiamo solo alberi da frutto e piante aromatiche. Stamattina mi sono sentita morire. È stato un colpo al cuore vedere il frutteto ridotto così”, ha aggiunto. Purtroppo non ci stratta della prima aggressione, nonostante ci siano dei custodi a sorvegliare il tutto.
“In sostanza – ha concluso Giulia – il comune paga una cooperativa per pagare dei dipendenti che dovrebbero aprire e vigilare tutta la giornata un parco che in realtà è sempre aperto (dall’ingresso secondario)”. Non solo. In alcuni giorni qualcuno ha dimenticato di chiudere il parco, proprio per questo motivo gli attivisti vogliono sporgere denuncia contro ignoti.
Cos’è N’Sea Yet
L’Associazione di Promozione Sociale N’Sea Yet nasce con lo scopo di migliorare le condizioni ambientali della “casa comune”, cominciando dal presupposto che l’uomo è parte di un sistema interconnesso agli altri uomini e con la Natura.
“Un cambiamento strutturale e duraturo del mondo circostante può avvenire solo attraverso la collaborazione e la cooperazione di una moltitudine di individualità. Siamo certi che tale cambiamento sia ineluttabile, ed oggi sentiamo impellente la necessità di incarnare il processo in atto verso una direzione eco-sistemica e non egocentrata”, è la vision del progetto.