Al Riviera International Film Festival vince l’ambiente

Si è da poco conclusa la quinta edizione del Riviera International Film Festival, che anche quest’anno ha portato a Sestri Levante i grandi protagonisti del cinema italiano e internazionale. Anche se numerosi sono stati i momenti di particolare interesse, come la partecipazione del regista e sceneggiatore premio Oscar Kenneth Lonergan (“Manchester by the sea”) e dell’attrice Aubrey Plaza, che ha presentato in anteprima nazionale il suo interessantissimo film “Black bear”, reduce dal Sundance Film Festival, occorre sottolineare con forza la svolta green della giovane kermesse ligure.

È raddoppiata infatti la proposta dei documentari ambientali: ben dieci titoli, che hanno costituito una sezione tematica della rassegna. Il lungometraggio vincitore, votato dalla giuria presieduta da Andrea Crosta, fondatore della Earth League International, la prima agenzia di intelligence al mondo specializzata nel contrasto ai crimini contro il pianeta, è stato “Newtopia” del regista norvegese Audun Amundsen (per il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=QAqhPwqnX2c).
È il racconto di un viaggio alla ricerca di un mondo utopico, che il regista stesso ha fatto a più riprese nella giungla indonesiana. Audun Amundsen, dopo un primo viaggio, resta affascinato dallo stile di vita puro e incontaminato degli abitanti della giungla indonesiana. Mosso dal desiderio di testimoniare un luogo fuori dal tempo, decide di tornare, acquista un biglietto di sola andata e parte con una cinepresa per documentare questo modo di vivere arcaico.

Nella giungla dell’isola di Mentawai, viene adottato dallo sciamano Aman Paksa e tra i due nasce una profonda amicizia. Lo sciamano vive una vita a contatto simbiotico con la natura, senza soldi, elettricità o strumenti moderni, caccia le scimmie con arco e frecce, la sua famiglia vive in una capanna di legno e scambia merci con altre tribù. Il suo passo silenzioso e leggero, i lunghi capelli neri e la carnagione scura lo confondono con l’atmosfera della giungla profonda.
Ma le cose sono destinate a cambiare, come testimonia un aeroplano che solca il cielo sopra la giungla e rivela l’avvicinarsi di un mondo moderno sconosciuto. Amundsen, così, nell’arco di 15 anni e in diversi viaggi, accompagna inaspettatamente Aman Paksa in un suo tormentato percorso verso la modernità.

Al film “The magnitude of all things” di Jennifer Abbott (Canada), una poetica opera che traccia un parallelo tra la sofferenza dell’uomo con quella del Pianeta minacciata dalla crisi climatica, è stata assegnata una Menzione speciale.

di Elena Sofia Midena