Costa Concordia: comincia l'ultima fase di ripristino ambientale dei fondali

Costa Concordia: comincia l’ultima fase di ripristino ambientale dei fondali

Il 13 gennaio 2022 saranno passati 10 anni dal naufragio della nave da crociera Costa Concordia, davanti all’Isola del Giglio. L’incidente provocò uno squarcio di 70 metri nello scafo che causò il parziale affondamento della nave e il decesso di 32 persone.

Ancora oggi continua il monitoraggio ambientale di parte pubblica, con oneri integralmente a carico di Costa Crociere, iniziato subito dopo il naufragio e svolto, secondo l’accordo tra Regione Toscana, Arpat e Ispra, sia per il monitoraggio sia per la verifica delle attività di ripristino dei fondali dell’area del Giglio in cui c’è stato l’impatto.

Dopo la fine delle attività di ripristino ambientale del tratto di fondale in cui c’è stato lo scontro, che ha riguardato la rimozione delle opere di cantiere e i residui delle operazioni di rigalleggiamento del relitto è cominciata la fase finale che consiste nel recupero ambientale delle biocenosi di fondale danneggiate dall’impatto.

Una nuova intesa è stata così formalizzata lo scorso 6 agosto tra Regione Toscana, Ispra, Arpat e Costa Crociere s.p.a. per l’ultima fase del Piano per una durata di cinque anni: le attività di monitoraggio e controllo a cura di Arpat e Ispra continueranno fino al 29 febbraio 2024 e fino al termine della fase conclusiva.