Fa’ la cosa giusta! 2020 Edizione online – Cambiamenti climatici, inquinamento e tutela della biodiversità

Dal 20 al 29 novembre online, torna Fa’ la cosa giusta!, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili organizzata da Terre di mezzo Editore, con un’edizione speciale che vede un ricco programma culturale completamente in versione digitale: un’occasione di incontro, oltre i confini fisici, per raccontare il presente e confrontarsi sulle scelte per costruire il futuro. Cento tra approfondimenti, incontri e webinar, in dieci giorni, che saranno trasmessi in streaming su falacosagiusta.org, sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Fa’ la cosa giusta!

Uno dei focus dell’edizione 2020 sarà dedicato alla tutela della biodiversità, ai cambiamenti climatici e alle conseguenze sull’ambiente e l’uomo. La riprogettazione dei nostri stili di vita rappresenta inoltre la sfida più urgente in questo complesso periodo di transizione e l’innovazione scientifica gioca un ruolo centrale per creare un’alleanza virtuosa capace di conservare le risorse a disposizione e trovare strade nuove di sviluppo. Molti gli appuntamenti dedicati al tema.

A partire dalle encicliche di Papa Francesco Laudato Si’ e Fratelli tutti, si parlerà di ecologia integrale e solidarietà per capire quali scelte politiche permettano di coniugare progresso ed equità, sviluppo e sostenibilità. Insieme a Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana; Monsignor Domenico Pompili, Vescovo di Rieti; Roberto Mancini, professore di Filosofia dell’Università di Macerata e un rappresentante di Fridays for Future Italia, venerdì 27 novembre alle ore 17.30.

In natura tutto è incredibilmente efficiente, e per questo l’uomo ha sempre guardato con curioso interesse a questa perfezione per migliorare la qualità della propria vita. L’imitazione della natura può essere una soluzione per “salvare il pianeta”? Attraverso lo studio e l’osservazione delle caratteristiche dell’ecosistema, è possibile infatti individuare modelli di riferimento per ideare nuove tecnologie green e apprendere che imitare la natura può rendere più sostenibile il proprio stile di vita. Barbara Mazzolai, direttrice del centro di micro-biorobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia, e Alessandro Bianciardi, co-founder di Biomimicry Italia, sabato 28 novembre alle 18, ci accompagnerà in un “viaggio” alla scoperta dell’intelligenza della natura e alle nuove frontiere dell’innovazione a lei ispirate.

Il surriscaldamento globale e l’inquinamento stanno modificando anche i quartieri cittadini. Aree urbane considerate fino ad oggi periferiche diventano zone abitative di prestigio, perché meno calde, lontane dal rischio allagamenti oppure adiacenti a parchi, giardini e aree verdi, con il conseguente innalzamento dei prezzi e il cambiamento della composizione sociale degli abitanti. Questi sono i fattori che spingono a parlare di gentrificazione climatica, fenomeno che ha rilevanti effetti anche sui processi migratori. E a pagarne le conseguenze sono i più poveri. Come affrontare questa urgente sfida? Se ne parlerà con Laurence Hart, Direttore Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’O.I.M.-Organizzazione Internazionale per le Migrazioni; Livio Neri, consiglio direttivo del progetto ResQ, avvocato e socio di ASGI–Associazione studi giuridici sull’Immigrazione; Piero Pelizzaro, Chief Resilience Officer Comune di Milano, nell’incontro “Cambiamenti climatici: l’impatto sulle migrazioni e sulle nostre città”.

Le Nazioni Unite hanno proclamato il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2031). Un piano dedicato alle scienze marine e alla protezione degli oceani, per mobilitare la comunità scientifica, i governi, il settore privato e la società civile intorno a un programma comune di ricerca e di innovazione tecnologica. Durante l’incontro “Decennio del mare: la nostra vita dipende dal mare e il futuro del mare dipende da noi”, Francesca Santoro della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO e la Biologa Marina Mariasole Bianco, autrice del libro Pianeta Oceano. La nostra vita dipende dal mare, il futuro del mare dipende da noi (Rizzoli) e fondatrice della onlus Worldrise, parleranno dell’immenso patrimonio di biodiversità che abita oceani, mari e zone umide, spiegando il rapporto di interconnessione che abbiamo con questi ecosistemi e come cambiare rotta per salvarli.

Mari e oceani sono colpiti da diverse problematiche di origine antropica, ad esempio l’acidificazione dei mari e l’inquinamento. Diversi sono i progetti innovativi alla ricerca di soluzioni per contrastare il degrado dei mari. Ad esempio lo studio Desarc Maresanus -DEcreasing Seawater Acidification Removing Carbon, di cui parlerà Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici al Politecnico di Milano, all’interno dell’incontro “Zuppe oceaniche e mari acidi: le sfide per curare gli ecosistemi acquatici” (venerdì 27 novembre alle ore 21). Francesco Ferrari, biologo marino, racconterà invece di The Ocean Cleanup, fondazione che lavora costantemente al miglioramento della barriera raccogli plastica negli oceani e da poco ha lanciato Interceptor, un tipo di “imbarcazione fluviale” autonoma e alimentata a energia solare, costruita per la raccolta di rifiuti nei fiumi più inquinati del mondo.

Economia circolare e riduzione degli scarti incidono significativamente sul nostro impatto ambientale. All’interno dell’incontro “Gli scarti sono oro. La rivoluzione di Daniela Ducato, l’imprenditrice più innovativa d’Italia”, si parlerà del suo lavoro, del suo impegno per un’economia sostenibile, di come le nostre scelte quotidiane abbiano un impatto ambientale rilevante. Nel 2018 Daniela Ducato è stata nominata l’imprenditrice più influente e innovativa d’Italia dalla rivista americana Fortune, che ogni anno stila la classifica delle donne in grado di cambiare il mondo. Ha contribuito alla nascita delle filiere Edizero. Architecture for Peace, industrie verdi della Sardegna, eccellenze nel campo delle biotecnologie, che tramite processi di economia circolare producono a km quasi zero.

Negli ultimi decenni a causa dei cambiamenti climatici, della perdita della biodiversità e dell’uso di pesticidi si è assistito a un lento declino delle api. Gli insetti impollinatori giocano un ruolo fondamentale all’interno degli ecosistemi, e la loro scomparsa potrebbe avere impatti importanti anche sulla nostra vita. I primi effetti sono già visibili: nel 2020 ad esempio si registra un drastico calo della produzione di miele e molti apicoltori si trovano a dover giustificare prezzi più alti rispetto a quelli delle grandi aziende, “in nome di mieli di qualità”. Domenica 22 novembre alle 18 all’interno dell’incontro “Cambiamenti climatici, pesticidi, miele: se le api potessero parlare…” si parlerà inoltre anche dell’inchiesta (archiviata) sull’utilizzo dei pesticidi in Friuli Venezia Giulia, con Paolo Fontana, entomologo, autore del libro Il piacere delle Api, Luigi Capponi, presidente del Consorzio apicoltori del Friuli Venezia Giulia, e Giancarlo Naldi, Osservatorio Nazionale Miele.

C’è un filo rosso che lega energia, ambiente e cambiamenti climatici. Non solo per l’effetto che le emissioni delle centrali fossili hanno sul riscaldamento globale ma anche perché, a differenza dell’energia derivante da fonti alternative, le riserve di combustibili naturali fossili (petrolio, olio combustibile, carbone) si stanno esaurendo velocemente e aumenta il costo ambientale per l’estrazione e utilizzo. All’interno del webinar “Tutto quello che hai sempre voluto sapere sull’energia pulita, ma non hai mai osato chiedere” Simone Molteni, direttore di Lifegate Energy e Frank Raes, climatologo, spiegheranno il perché la transizione energetica dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili è la sfida ambientale più importante della nostra epoca , venerdì 27 novembre alle 14, su iscrizione.

Gli altri filoni principali del programma di appuntamenti di Fa’ la cosa giusta!: “Ripartire dai territori”, per parlare di territori, marginali e non solo, ricchi di patrimoni inestimabili e capaci di riattivare economie, risvegliare il turismo dolce, sostenere comunità e nuovi progetti imprenditoriali; “Covid-19: come rileggere la società”, perché non vogliamo ritornare a ciò che eravamo ma fare passi stabili sulla via di una maggiore equità per tutti. Uno sguardo nuovo e più consapevole, con un’attenzione particolare al ruolo della comunicazione in periodi di crisi.

Non mancherà inoltre un focus dedicato al turismo slow: la settimana dei cammini – Walk and live, Slower deeper. Un tour dell’Italia a passo lento, dalle Alpi del Cammino Balteo in Valle d’Aosta fino alle bellezze naturali lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara in Sardegna, passando per sentieri poco battuti in Lombardia, la Via Francigena del Sud o il Cammino Francescano della Marca, nelle Marche.

Nonostante il tempo di incertezza che stiamo vivendo, Fa’ la cosa giusta! non rinuncia a “incontrare” bambini e ragazzi e lo fa con una nuova formula: Fa’ la cosa giusta! Junior. Uno spazio virtuale che raccoglie video-letture dedicate ai più piccoli, spunti per attività pratiche e manuali, testimonianze per bambini e adolescenti per imparare a prenderci più cura di chi ci circonda e del nostro pianeta, incoraggiando il cambiamento e stimolando la riflessione. I video e i tutorial saranno disponibili sul sito falacosagiusta.org

Infine, ad anticipare Fa’ la cosa giusta! 2020, dal 14 al 22 novembre ci sarà la terza edizione del salone Sfide. La scuola di tutti, dedicato a insegnanti, dirigenti, studenti e famiglie, con un programma completamente online di incontri, laboratori e seminari che affronteranno i temi legati all’insegnamento, all’innovazione e all’inclusione alla luce dei fatti degli ultimi mesi.

In allegato il comunicato stampa dedicato a “Ecosistemi e innovazione” con maggiori dettagli e appuntamenti, il comunicato stampa di Fa’ la cosa giusta! 2020, il logo e alcune immagini in bassa risoluzione (photo credits come da indicazione nel nome file. Le foto in alta e una più ampia selezione di immagini sono scaricabili qui).