Il fiore di loto è una pianta originaria dell’Asia e delle Americhe. Ampiamente presente anche in Australia, diverse specie sono presenti anche in Europa. Si fa perlopiù riferimento a due varietà, che risultano essere le più diffuse: il loto indiano (nome botanico Nelumbo nucifera) e il loto americano (Nelumbo lutea).
Si tratta di una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Nelumbonaceae. Laghetti e piccoli bacini fangosi sono l’habitat ideale del fiore di loto. Particolarmente amata e apprezzata per i suoi benefici e il suo utilizzo in vari ambiti la varietà di loto indiano.
Molto particolare il significato associato proprio al fiore di loto indiano, che in Oriente è simbolo di purezza del corpo e dell’anima. Come questo fiore che cresce dal fango, il riferimento è alla propensione a elevarsi dai desideri carnali e dall’attaccamento ai beni materiali per tendere all’elevazione spirituale.
Fiore di loro: caratteristiche
Questa pianta è dotata di un rizoma carnoso, capace di svilupparsi anche in acqua. Da questo partono gli steli e delle foglie tondeggianti che possono avere un diametro massimo intorno agli 80 centimetri. Queste foglie galleggiano all’altezza della superficie.
Durante il periodo estivo si assiste alla comparsa dei fiori, che assumono misure anche maggiori (tra i 10 e i 30 centimetri di diametro). Ricordano quelli delle ninfee, salvo assumere unicamente i colori giallo, bianco o rosa per quanto riguarda i petali. Al centro del fiore una parte ricca di stami gialli.
Producono infine un frutto, sotto forma di nucule ovoidali legnose, al cui interno si trovano i semi. Proprio i semi di loto indiano hanno evidenziato una vitalità rilevante, conservando per diversi decenni la propria capacità di dare vita a una nuova pianta.
Che differenza c’è tra ninfea e fiore di loto?
Principalmente è il rapporto con l’acqua a indicare le maggiori differenze tra la ninfea e il fiore di loto. La prima vede sia le proprie foglie che i fiori crescere sulla superficie dell’acqua.
Il secondo invece presenta soltanto le prime foglie a contatto con l’acqua, mentre le altre foglie e i fiori si sviluppano decisamente più in alto. Nelle varietà più grandi possono trovarsi anche a un metro e mezzo sopra il livello dell’acqua.
Proprietà
La presenza di nuciferina, ramerina e tannini è alla base delle proprietà astringenti attribuite al fiore di loto. Benefici per la salute che non si esauriscono qui. Si dovrebbe invece al contenuto di quercetina la capacità di favorire il dimagrimento. Ciò avverrebbe per stimolazione della termogenesi, resa possibile inibendo le catecol-O-metil transferasi.
Alcuni studi hanno legato inoltre alcune capacità del fiore di loto a quelle farmacologiche garantite dalla clorpromazina. L’azione in questo caso è di contrasto agli stati d’ansia, di dolore intenso e di psicosi. Sebbene manchino studi conclusivi in tal senso, alcune precedenti ricerche hanno indicato nel fiore di loto un possibile rimedio anti-tumorale.
Cosa si fa con il fiore di loto?
L’utilizzo del fiore di loto avviene perlopiù nell’ambito della cosmesi e delle preparazioni alimentari. Nei cosmetici sono sfruttate soprattutto le sue proprietà astringenti, anche se non di rado l’estratto di questo fiore risulta impiegato anche nelle creme anti-cellulite per via della sua azione lipolitica.
In cucina si possono utilizzare foglie e fiori per la realizzazione di tisane e infusi. In Asia le foglie più grandi sono utilizzate anche per avvolgere gli alimenti. Le radici sono consumate fritte, mentre i rizomi vengono trasformati in condimento.
Coltivazione del fiore di loto
Partiamo con il sottolineare che la coltivazione del fiore di loto richiederà l’impiego dei semi o dei rizomi di questa pianta. Inoltre occorre valutare la possibilità di dedicare al loto gli spazi necessari: solitamente laghetti, stagni o grandi vasche. In ogni caso dovrà essere sistemata in un luogo molto luminoso e soleggiato.
Chi vuole utilizzare i rizomi (disponibili presso un vivaio come gli stessi semi) dovrà predisporre un vaso largo e profondo con grande capacità in termini di litri, almeno 150. Formare uno strato di torba e coprire con l’acqua, interrando solo parzialmente il rizoma. Se piantato direttamente in un laghetto naturale o artificiale è utile ricordare che si tratta di un infestante e che quindi tenderà a diffondersi rapidamente.
Quando piantare i semi di loto?
Chi decide di far sviluppare la propria pianta a partire dai semi dovrà tenere presente che il periodo indicato per la semina è la primavera. Prima però andranno tenuti cinque giorni in ammollo, cambiando l’acqua ogni giorno.
A questo punto posizionarli nei vasi in cui andranno a svilupparsi le piante, avendo cura di prepararli all’arrivo dei semi inserendo due terzi di torba e un terzo d’acqua. Una volta sviluppato, il fiore di loto andrà spostato nella sua dimora effettiva (stagno, laghetto ecc.).
Mano a mano che l’acqua diminuisce andrà rimpiazzata con altra acqua tiepida. Operazione da eseguire durante le ore più calde della giornata.
Quando sbocciano i fiori di loto?
La fioritura dei fiori di loto avviene in estate. Questo in virtù anche del fatto che si tratta di una pianta che si sviluppa soprattutto a temperature elevate. Nonostante ciò non risulta soffrire particolarmente il periodo invernale e le temperature più rigide.
Anche nel caso in cui dovesse ghiacciare l’acqua sulla quale si erge il loto non sarebbe un problema per il fiore. Si tratta inoltre di una pianta piuttosto autonoma che non ha bisogno di particolari cure. Una volta adulto il fiore di loto sarà capace di soddisfare da sé le proprie necessità.