Ecorubrica: “Cittadini e associazioni per un nuovo modello di sviluppo” di Marco Frey

Secondo lunedì dedicato ad approfondimenti firmati dai “protagonisti della sostenibilità”. E’ la volta del Prof. Marco Frey – Presidente Fondazione Global Compact Network Italia.

Stiamo vivendo una fase di profondo cambiamento dei modelli economici e degli stili di vita e consumo. I cittadini europei sono infatti sempre più consapevoli che è necessario utilizzare in modo più efficiente le risorse (“fare meglio con meno”): secondo una recentissima indagine di Eurobarometer il 68% dichiara che ciò è molto importante; e la percentuale sale all’87% per gli italiani. Al tempo stesso, in un’altra sua indagine dello scorso anno, i cittadini avevano evidenziato come l’attore più importante per indurre le imprese ad un comportamento più sostenibile e responsabile non fossero più le istituzioni (scivolate al terzo posto), ma i cittadini stessi, in primis con le loro scelte di consumo, “votando con il portafoglio”, seguiti dai manager delle stesse imprese, sempre più consapevoli che il mondo sta cambiando.
Nel cercare di trovare la via per uno sviluppo più equo e sostenibile sono, quindi, sempre più necessarie le iniziative dal basso di cittadini attivi che dimostrino che si può vivere privilegiando la qualità, riducendo gli sprechi e recuperando un senso delle comunità che consenta di garantire i servizi essenziali e la piena disponibilità dei beni comuni.
In altri termini, siamo chiamati ad essere cittadini tutti i giorni a favore di una politica della vita quotidiana, della tutela dei diritti, della costruzione di comunità resilienti rispetto alle rilevanti crisi (economiche, ambientali, occupazionali, valoriali) che caratterizzano i nostri tempi.
Queste azioni cominciano, ad esempio, con l’acquisto dei prodotti, per proseguire con il loro uso (meglio se in condivisione con altri), per giungere al post-consumo, in cui si devono privilegiare le azioni che consentono di dare nuova vita ai prodotti. Ciò vale per il cibo, per le risorse come energia, acqua, materiali, suolo, ma anche per i servizi sanitari, sociali, culturali e per le infrastrutture: si pensi ai trasporti collettivi e al riuso degli edifici non utilizzati.
Le associazioni di cittadini e le organizzazioni del terzo settore sono in ciò chiamate ad una grande sfida. Aggregare, organizzare, valorizzare il contributo dei cittadini in questa direzione, in coerenza con quanto scritto nell’articolo 118 u.c. della Costituzione: “Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà”.