Ecomafia 2021: tutti i dati sui reati ambientali in Emilia-Romagna

Ecomafia 2021: tutti i dati sui reati ambientali in Emilia-Romagna

Legambiente ha presentato i dati sui reati ambientali in Emilia-Romagna durante una mattinata in cui è stato fatto fatto il punto sullo stato della lotta alla criminalità ecologica. Un incontro che ha visto confrontarsi inquirenti e forze dell’ordine, nonché avvocati, istituzione e corpi sociali come Libera.

Secondo i numeri del Rapporto Ecomafia troviamo un’illegalità ambientale in crescita a livello nazionale e regionale: con 1178 reati (+48% rispetto al 2018), 1000 persone denunciate, 1 arresto e 352 sequestri: nello specifico la regione Emilia-Romagna si classifica alla dodicesima posizione della classifica regionale dell’illegalità ambientale nel nostro Paese.

Da notare l’aumento dei reati accertati nel ciclo dei rifiuti (351, +36,2% rispetto al 2018), con le province di Forli-Cesena e Reggio Emilia in testa alla classifica regionale con 40 reati ciascuna; da segnalare che Rimini è la prima provincia per numero di illeciti accertati (94) e sequestri eseguiti (39).

Come combattere i reati ambientali

Tra le operazioni partite ultimamente è stata citata “Esmeralda”, iniziata proprio qualche giorno fa sulla gestione illegali di ingenti quantitativi di rottami ferrosi e batterie esauste, condotta dal Nipaaf del Gruppo carabinieri forestale di Reggio Emilia. Nelle iniziative della polizia troviamo anche la lotta contro gli incendi boschivi, l’abusivismo edilizio, i reati contro la fauna e l’uso sbagliato di fitofarmaci.

Il responsabile dell’Osservatorio nazionale Ambiente e legalità di Legambiente Enrico Fontana ha specificato che i reati ambientali si sono incrementatati da Nord a Sud Italia nel 2019 del 23,1%, insieme ai sequestri e agli arresti fatti dalla polizia. Dati che sono il frutto di un’attività di controllo da aumentare anche con nuovi strumenti legislativi voluti da Legambiente, come le norme sui reati agroalimentari, quelle a tutela del patrimonio culturale, l’inasprimento delle sanzioni contro la gestione illegale dei rifiuti.

Fontana ha concluso citando anche il buon esempio dell’Emilia Romagna che vede ARPA regionale prima nel Bel Paese per asseverazioni di reati minori, le infrazioni meno gravi che non causano danni diretti all’ecosistema, previste nella legge 68/2015 che ha inserito i delitti ambientali nel Codice penale.