Il Rapporto GreenItaly sull’economia sostenibile, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, arriva alla tredicesima edizione. Fotografa una nazione con un ruolo di primo piano nella transizione ecologica, destinataria delle risorse del Recovery Plan, e come tale chiamata in causa per la lotta ai mutamenti climatici.
La sostenibilità porta innovazione e rende competitive le filiere produttive. Questo il filo conduttore della presentazione del Rapporto a cui hanno partecipato:
- Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola;
- Andrea Prete, presidente Unioncamere;
- Giuseppe Tripoli, segretario Generale Unioncamere.
Sono intervenuti Catia Bastioli, amministratore delegato Novamont; Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura; Luca Ruini presidente CONAI.
Economia sostenibile: investire nel green crea profitto
Il rapporto, che ha potuto contare sulla collaborazione del Centro Studi Tagliacarne, di Conai, Novamont, Ecopneus, di molte organizzazioni e oltre 40 esperti, ha evidenziato che sono state oltre 531 mila le aziende che nel quinquennio 2017-2021 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green: il 40,6% delle imprese nell’industria ha investito, valore che sale al 42,5% nella manifattura.
Le imprese eco-investitrici sono risultate più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non investono (il 35% delle prime prevede un aumento nelle esportazioni nel 2022 contro un più ridotto 26% di quelle che non hanno investito) percentualmente aumentano di più il fatturato (49% contro 39%) e le assunzioni (23% contro 16%). Ha dichiarato il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci:
C’è un’Italia che può essere protagonista con l’Europa alla COP27 in Egitto. Fa della transizione verde un’opportunità per rafforzare l’economia e la società e coinvolge già oggi 2 imprese manifatturiere su 5. Accelerare sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica per sostituire i combustibili fossili oltre a contrastare la crisi climatica ci rende più liberi e aiuta la pace.
Esiste già oggi un’Italia che fa l’Italia pronta alla sfida della crisi climatica. Nel rapporto GreenItaly 2022 si coglie un’accelerazione verso un’economia più a misura d’uomo che punta sulla sostenibilità, sull’innovazione, sulle comunità e sui territori. Siamo, ad esempio, una superpotenza europea dell’economia circolare e questo ci rende più competitivi e capaci di futuro. Possiamo dare forza a questa nostra economia e a questa idea di Italia grazie alle scelte coraggiose compiute dall’Unione Europea con il Next Generation UE e al PNRR.
Spesso la burocrazia inutile ostacola il cambiamento necessario, ma possiamo farcela se mobilitiamo le migliori energie del Paese senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, come recita il Manifesto di Assisi, promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento.
Le fonti rinnovabili: cosa accade in Italia
Nel 2021 la produzione di elettricità da fonti rinnovabili nel mondo è stata pari al 28,3% del totale, con eolico e solare quintuplicati in 10 anni. In Italia – nel 2021 – il 36% dei consumi elettrici è stato soddisfatto da fonti rinnovabili, con una produzione di circa 113,8 TWh. Tuttavia, la potenza installata è ancora distante dai target di neutralità climatica previsti per il 2030:
Nell’anno di ripresa post-pandemia, nel 2021, è cresciuta la quota di imprese eco-investitrici, rilanciando il processo di transizione verde del Paese. Si è passati da una quota del 21,4% del 2020, anno in cui gli investimenti green avevano comunque tenuto, a una del 24,3%.
È quanto ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che ha aggiunto:
Da anni il nostro mondo produttivo dimostra un’attenzione specifica ai temi della sostenibilità ambientale, e oggi, anche in ragione dell’emergenza energetica, guarda con interesse alle potenzialità delle rinnovabili.
Ma, purtroppo, i tempi autorizzativi stanno rallentando l’installazione di impianti per la produzione di questo tipo di energia. Basti pensare che nel 2021 è stata installata solo una potenza pari a 1.351 MW, un dato molto lontano dal target definito dal Governo pari a 70.000 MW da installare entro il 2030.
Sostenibilità: come se la passano gli altri settori
Vero è che nel 2021, secondo il Rapporto GreenItaly sull’economia sostenibile, l’occupazione verde non ha avuto picchi, interrompendo il trend di crescita riscontrato negli ultimi anni. Siamo però a buon punto per quanto riguarda una forte diminuzione della vendita di prodotti fitosanitari (19%), e leader nel biologico rispetto all’Europa, con un’incidenza sulla superficie agricola utilizzata del 17,4% (2021).
Un connubio che funziona è edilizia e sostenibilità. Gli incentivi fiscali e i bonus statali hanno fatto registrare una crescita degli investimenti (+25%) in riqualificazione del patrimonio abitativo nel 2021. Per il Superbonus, che va sicuramente migliorato, si calcola un impatto positivo sull’ambiente di valore pari a 979 mila tonnellate di CO2 risparmiata a cantieri conclusi. Il risparmio medio annuo in bolletta è stimato in 500 euro per ogni beneficiario e di 15,3 miliardi di euro totali.
La filiera arredo-casa, come già rilevato nelle precedenti edizioni del rapporto, si conferma fortemente attiva sul tema sostenibilità. Il 95% del legno viene riciclato per produrre pannelli per l’arredo, mentre il 67% delle imprese utilizza materie prime seconde e l’81% del legno è prodotto in modo sostenibile.