Altatto basa la sua proposta sulla cucina vegetariana, il rispetto per la terra, per il lavoro artigianale, per le stagioni e i prodotti locali.
Il bistrot in un ambiente raccolto, zona Greco, Milano nord ovest, arredato in stile minimal e nordico è aperto a cena prevede un menu degustazione per palati raffinati, dietro ogni piatto uno studio ricercato sugli ingredienti e gli abbinamenti. Non solo una cena ma un’esperienza sensoriale con 4 o 6 portate e vini di pregio, alcuni dei quali naturali.
Il servizio catering (anche con finger food e ottimi cocktail) di alta gamma viene strutturato sulle esigenze dei clienti, sia che si tratti di piccoli eventi sia di grandi. Grazie alla messa a punto di menu particolari, tutto viene ultimato al momento da cuochi professionisti per garantire cibi sempre freschi e fragranti. L’offerta è rigorosamente stagionale e di qualità con un tocco unico e indimenticabile.
Altatto, cibo come identità culturale
In un ambiente urbano in cui diventa sempre più difficile trovare prodotti genuini, naturali, che provengano da produttori locali conosciuti e garantiti, la valorizzazione della semplicità della campagna, della qualità naturale e delle tradizioni produttive diventano resistenza culturale.
L’industrializzazione dei sistemi di produzione, che ha interessato soprattutto le aree urbane, ha via via indebolito rapporto tra il consumatore e chi produce. La provenienza della materia prima e di tutta la filiera dovrebbe essere una costante preoccupazione per chi compra o si andrà sempre più perdendo gusti, colori e biodiversità ma proprio in paese con una cucina variegata come l’Italia questo non può accadere. Il cibo è il nostro biglietto da visita nel mondo e proteggere la nostre tradizioni e la nostra identità culturale deve essere un dovere e un piacere.