Smog, trasporti e perdite nella rete idrica si confermano difetti cronici per le città italiane secondo il rapporto Ecosistema Urbano 2023. Nel documento realizzato da Legambiente figurano però anche comportamenti virtuosi, che vedono al primo posto Trento, alla guida di un podio completato da Mantova e Pordenone.
Sotto la lente di ingrandimento di Legambiente sono finiti non soltanto i dati relativi all’ultimo anno, ma anche gli interventi e i problemi che hanno caratterizzato i capoluoghi di Provincia italiani negli ultimi 30 anni. Su tutti l’esecuzione di opere e lavori “a comparti stagni”, che non hanno saputo guardare al futuro mediante una piena collaborazione tra Comuni, Regioni e Istituzioni nazionali.
Questo avrebbe portato, secondo l’associazione ambientalista, al rallentamento della crescita nelle città. Ritardi che hanno portato la raccolta differenziata a crescere soltanto fino al 62,7% e limitatamente in alcuni capoluoghi (rispetto al 4,4% del 1994). In aumento, ma non quanto sarebbe stato possibile secondo Legambiente, anche l’estensione delle piste ciclabili (10,59m equivalenti ogni 100 abitanti nel 2022).
Produzione rifiuti e trasporti
Per contro a crescere sono stati anche altri fattori, decisamente meno positivi, in particolare sui fronti della produzione di rifiuti e dei trasporti. Ancora troppo alto il tasso di motorizzazione italiano, pari a 66,6 auto ogni 100 abitanti, mentre vengono prodotti 516 kg di rifiuti (2022) rispetto ai 455 del 1994. Non mancano note negative anche per quanto riguarda il trasporto pubblico: non solo la media europea è superiore, ma si è verificato un netto calo dai 97 viaggi pro capite del 1995 ai 67 del 2022. Anche per questo Legambiente chiede:
- Che si definisca una strategia urbana nazionale e una cabina di regia che includa Governo, sindaci e comunità locali;
- Che si mettano in campo interventi lungimiranti e innovativi non più rimandabili, prevedendo risorse adeguate e non tagli. Ad oggi ricorda Legambiente la rimodulazione dei fondi de PNRR prevede invece un taglio di circa 13 miliardi di euro destinati proprio ai Comuni e alle città metropolitane.
- Che si replichino quelle buone pratiche già presenti sui territori e che Legambiente da 30 anni racconta anche con Ecosistema Urbano.
Come ha sottolineato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente:
Le città vanno ripensate come motori di un cambiamento capace di renderle vivibili e a misura umana, nonché laboratori fondamentali per il percorso di decarbonizzazione. Occorre infrastrutturarle, realizzando gli impianti industriali dell’economia circolare, riducendo le perdite nella rete di distribuzione dell’acqua, completando la rete di fognatura e depurazione delle acque reflue, facilitando la permeabilità del tessuto urbano alle acque piovane per adattarsi alla crisi climatica e ricaricare le falde, diffondendo le colonnine di ricarica elettrica negli spazi pubblici.
Ecosistema Urbano 2023, la classifica delle città
Trento, Mantova e Pordenone sono le tre città più virtuose secondo la classifica generale di Ecosistema Urbano 2023. Posizioni che variano però guardando ad alcuni indicatori specifici, con Potenza leader per minore concentrazione media annuale di biossido di azoto (6 μg/mc). Maglie nere in questo caso Torino e Milano con valori medi annui pari a 37 μg/mc.
Crotone e Catanzaro occupano la prima posizione tra le città con meno concentrazione media annua di polveri sottili PM2,5 (μg/mc), seguite al terzo posto da Pescara (9 μg/mc). Maglia nera in questo caso per Monza (25 μg/mc), seguita a brevissima distanza (24) da Cremona e Padova, e da Milano, Rovigo, Venezia e Vicenza con 23 μg/mc. Il rapporto integrale è disponibile al link dedicato al rapporto Ecosistema Urbano 2023.
Classifica generale
I vari indicatori hanno contribuito a formare una media complessiva, attraverso la quale è stata generata la seguente classifica generale:
- Trento – punteggio 85,86%
- Mantova – 82,00%
- Pordenone – 81,41%
- Treviso – 79,87%
- Reggio Emilia – 76,80%
- La Spezia – 74,81%
- Cosenza – 73,61%
- Forlì – 73,39%
- Bolzano – 71,77%
- Belluno – 70,63%
- Venezia – 70,54%
- Terni – 69,95%
- Cremona – 69,65%
- Rimini – 69,61%
- Pavia – 68,70%
- Cagliari – 68,68%
- Bergamo – 68,67%
- Parma – 68,35%
- Ferrara – 67,24%
- Verbania – 67,09%
- Brescia – 66,10%
- Oristano – 65,98%
- Bologna – 65,22%
- Perugia – 65,16%
- Trieste – 64,46%
- Lodi – 63,97%
- Macerata – 62,97%
- Pesaro – 62,95%
- Udine – 62,81%
- Gorizia – 62,68%
- Lucca – 62,54%
- Siena – 62,43%
- Cuneo – 62,42%
- Padova – 62,13%
- Ancona – 62,12%
- Ravenna – 62,06%
- Savona – 61,72%
- Pisa – 61,61%
- Nuoro – 60,91%
- Lecce – 60,56%
- Varese – 60,23%
- Milano – 59,74%
- Cesena – 59,63%
- Aosta – 59,50%
- Biella – 59,41%
- Piacenza – 59,36%
- Sondrio – 59,31%
- Livorno – 59,13%
- Vicenza – 58,99%
- Como – 58,84%
- Chieti – 58,68%
- Modena – 58,47%
- Firenze – 58,32%
- Imperia – 57,57%
- Matera – 57,30%
- Arezzo – 56,80%
- Teramo – 56,74%
- Genova – 56,43%
- Benevento – 56,42%
- Avellino – 56,38%
- Ascoli Piceno – 55,44%
- Rieti – 55,03%
- Asti – 54,56%
- Novara – 53,97%
- Prato – 53,48%
- Catanzaro – 53,34%
- Taranto – 52,87%
- Vercelli – 52,38%
- Brindisi – 51,83%
- Verona – 50,63%
- Rovigo – 49,77%
- Agrigento – 49,69%
- Grosseto – 49,66%
- Viterbo – 49,18%
- Pescara – 49,12%
- Frosinone – 48,50%
- Salerno – 48,37%
- Massa – 48,35%
- Potenza – 48,04%
- Sassari – 47,67%
- Enna – 47,40%
- Torino – 46,73%
- Lecco – 46,27%
- Monza – 46,26%
- L’Aquila – 45,98%
- Trapani – 45,94%
- Ragusa – 45,55%
- Caserta – 45,14%
- Roma – 44,57%
- Bari – 44,27%
- Campobasso – 44,15%
- Pistoia – 43,01%
- Foggia – 42,71%
- Siracusa – 42,55%
- Vibo Valentia – 40,22%
- Messina – 40,05%
- Isernia – 39,22%
- Napoli – 39,12%
- Reggio Calabria – 38,59%
- Crotone – 37,70%
- Alessandria – 36,77%
- Latina – 35,79%
- Caltanissetta – 34,82%
- Catania – 20,86%
- Palermo – 20,86%