Rossella Sobrero

Esbjerg e l’energia eolica, di Rossella Sobrero – SOStenibili

Esbjerg con i suoi 70.000 abitanti è la quinta città più grande della Danimarca ed è diventata famosa per la sua capacità di abitare il cambiamento oltre che per l’impegno nel gestire la transizione energetica.

Nata come porto peschereccio, Esbjerg si è trasformata negli anni Settanta-Ottanta: il declino del settore della pesca ha convinto i suoi amministratori a cogliere le opportunità legate all’esplorazione e alla ricerca di gas e petrolio nel Mare del Nord. Ma in anni più recenti ha deciso di cambiare di nuovo la sua missione ed è diventata uno dei principali hub mondiali per l’eolico offshore. Al largo del porto installate decine di turbine che sono in funzione senza interruzione e in qualsiasi condizione atmosferica.

Esbjerg leader nel campo delle turbine eoliche

Esbjerg Eolico offshore

Attorno al parco eolico è stata creata una vera e propria industria specializzata che produce ed esporta componenti per turbine in tutto il mondo. Oggi Esbjerg è a leader nel mercato delle turbine e il ricollocamento del porto come hub energetico ha creato circa 10.000 posti di lavoro. I venti del Mare del Nord, le acque poco profonde e la vicinanza ai centri industriali che sono grandi consumatori di elettricità, rendono l’area perfetta per i parchi eolici offshore.

Nel 2022 Esbjerg ha ospitato il primo vertice sul Mare del Nord al termine del quale i leader dei principali Paesi della regione hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che prevede di:

Sviluppare il Mare del Nord come centrale elettrica verde d’Europa, un sistema di energia rinnovabile offshore che collega Belgio, Danimarca, Germania e Paesi Bassi, ed eventualmente altri partner del Mare del Nord.

Il patto siglato dai quattro Paesi membri dell’Unione Europea vale 135 miliardi di euro.

L’idea è di diventare in tempi rapidi la “centrale elettrica verde d’Europa” con una produzione di energia elettrica pari a 65 gigawatt entro il 2030 e 150 gigawatt entro il 2050.

Una vera metamorfosi per una realtà che ha saputo decisamente trasformarsi in linea con le attese di un’Europa che vuole diventare net zero emission entro il 2050.

di Rossella Sobrero, Presidente Koinetica