Entra nel vivo la visita degli ispettori BIE per valutare la candidatura di Roma a ospitare Expo 2030. Tra il 20 e il 21 aprile 2023 gli inviati del Bureau incontreranno anche il Presidente del Consiglio Meloni e il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.
Oggi sono stati innanzitutto presentati i piani previsti per la zona di Tor Vergata, dove dovrebbero sorgere le strutture previste per Roma Expo 2030. A esporli Giuseppe Scognamiglio, direttore generale del comitato promotore della candidatura capitolina:
L’area in questione è doppia per estensione rispetto a quella di Milano e per metà diventerà un bosco, mentre l’altra un pezzo di Città della Scienza.
Roma Expo 2030, Metro C e piste ciclabili
Il piano per portare Expo 2030 a Roma passerà per una serie di misure che riguarderanno le linee della metropolitana, in particolare Metro C, e la mobilità dolce capitolina. Il servizio metro resterà attivo tutti i giorni di apertura di Expo 2030 fino alle 2 di notte.
Metro C vedrà uno “sfioccamento” della linea di circa 1 km, percorso integralmente in superficie, per collegare direttamente il punto nevralgico di Expo 2030. Previste due fermate all’interno dell’area interessata.
Sul fronte piste ciclabili è prevista la creazione di un percorso di circa 12 km, che secondo Scognamiglio “varranno da soli la spesa del viaggio“. Il tragitto si snoderà tra il Colosseo e i parchi archeologici, fino a giungere infine a Tor Vergata.
Lo stesso Scognamiglio ha commentato positivamente quella che è stata finora la visita degli ispettori del Bureau International des Expositions. Pur ritenendo Riad una candidata temibile per l’assegnazione finale, il direttore generale del comitato promotore ha confermato le ottime possibilità per la Città Eterna di ospitare Expo 2030:
Rispetto alle altre candidate che hanno una catena di comando più diretta, noi siamo un sistema democratico complesso, ma abbiamo un sistema di valori importante che dovrebbe fare la differenza.
