Farina di grillo

Farina di grillo alimentare: etichettatura, prezzo e allergeni

A partire dal 24 gennaio 2023 è ufficialmente sbarcata sugli scaffali europei la farina di grillo come alimento destinato al consumo umano. L’operazione è stata voluta dall’UE per contribuire a ridurre l’apporto di proteine da carne rossa e da altre fonti poco sostenibili. Il tema della farina di grillo a uso alimentare non manca però di incuriosire: a cominciare dall’etichettatura, passando poi per il prezzo di vendita e la possibile presenza di allergeni.

È trascorsa appena una settimana dall’introduzione della farina di grillo a uso alimentare, seguita di lì a poco dal via libera UE all’utilizzo di larve della farina. Queste ultime sono commercializzabili, anche in Italia, a partire dal 26 gennaio 2023.

Farina di grillo, cosa c’è da sapere

Nella farina di grillo distribuita in commercio sarà presente la polvere di Acheta Domesticus, il comune grillo domestico. Al momento l’unica società ad aver ottenuto l’autorizzazione da parte dell’Unione Europea è la vietnamita Cricket One Co Ltd.

L’UE ritiene questo alimento “sicuro”, purché vengano rispettati le condizioni e i livelli d’uso proposti. Tali indicazioni provengono dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare.

Prezzi della farina di grillo

Al momento le indicazioni relative ai prezzi della farina di grillo oscillano tra i 7,5 e gli 8 euro per 100 grammi di prodotto. Per il futuro i costi potranno variare in funzione dell’andamento delle richieste, così come dal volume di vendite degli alimenti derivati.

Tra gli alimenti che possono contenere questo nuovo alimento troviamo ad esempio, in base al regolamento di esecuzione UE 2023/5, il pane e i cracker. Si uniscono a questi anche grissini, pasta (secca), premiscele per prodotti da forno e biscotti. L’elenco si estende poi alle salse, alla bevande (inclusa la birra), minestre e persino la pizza o il siero di latte in polvere.

Allergeni e controindicazioni

Pur considerando generalmente sicuro il consumo della farina di grillo, l’UE non ha escluso la possibilità che le proteine in essa contenute possano innescare delle reazioni allergiche. A questo proposito sono stati richiesti ulteriori studi per chiarire l’eventuale pericolosità per alcuni specifici soggetti.

A livello di etichettatura, fino alla presentazione di dati conclusivi, non risulta previsto alcun avviso specifico in merito a possibili controindicazioni. Particolare attenzione viene consigliata però a chi è già a conoscenza di allergie alimentari ai crostacei o ai molluschi, così come a chi è allergico agli acari della polvere.