Torna il F.A.T.A. Festival dal 18 giugno al 10 luglio. Fuoco, Aria, Terra, Acqua sono i quattro elementi protagonisti di un’iniziativa itinerante che si muove all’insegna dell’arte e della musica ma soprattutto della tutela dell’ambiente e della scoperta del territorio. Tra i luoghi interessati all’evento ci sono Firenze, Arezzo, Grosseto.
Il FATA Festival nasce grazie a una campagna di crowdfunding in partnership con una vasta rete di associazioni e cooperative di comunità. L’iniziativa è promossa da Fondazione CR Firenze all’interno del progetto Siamosolidali, in collaborazione con la cooperativa Feel Crowd.
F.A.T.A. Festival: l’inaugurazione
L’inaugurazione del F.A.T.A. Festival è prevista il 18 e 19 giugno 2022 a Firenze, nella suggestiva cornice di Villa Vogel, immersi nel quartiere dell’Isolotto. Nella due giorni di apertura del F.A.T.A. Festival, i cittadini di Firenze potranno partecipare alle tante iniziative in programma, organizzate con la collaborazione del Quartiere 4. Tra le attività proposte ci saranno:
- mostre (con le fotografie di Francesco Tom è, quelle dell’associazione D.E.A. Press con Silvana Grippi, i quadri di Cristina Bazolli);
- laboratori di musica;
- laboratori sul riciclo per bambini;
- concerti in collaborazione con ANBIMA Toscana;
- tavola rotonda sulle energie rinnovabili “I Quattro elementi: rispettiamo l’ambiente attraverso energie rinnovabili e buone pratiche”, sabato 18 giugno alle 11.10, nella Sala Consiliare ‘Tosca Bucarelli.
Gli spettacoli e i laboratori sono concepiti per valorizzare l’unione tra musica e sociale. Scopo dell’associazione Musica@Traverso è anche la sensibilizzazione umana e ambientale che da sempre cerca di comunicare.
Domenica 19 giugno 2022 è invece previsto l’evento conclusivo di questi due giorni di apertura del F.A.T.A. Festival. Alle 18.30 nel Chiostro di Villa Vogel si svolgerà una performance artistica collettiva dal titolo Habitat, alla quale potranno partecipare anche gli spettatori. La natura ispirerà i musicisti che aiuteranno tutti i presenti a improvvisare sul canovaccio della composizione, dando vita a una performance unica grazie anche a un interessante lavoro sulla gestualità diretto da Eleonora Costanza.