Fonti rinnovabili in Italia: cosa dicono i dati del GSE

Sul tema delle fonti rinnovabili l’Italia deve e può cambiare rotta, innescando un’accelerazione che il contesto storico attuale richiede a gran voce. L’accelerazione è possibile anche grazie alle risorse del Pnrr disponibili, grazie alle quali si sono potuti aprire ben quattro bandi, per un totale di 2,5 miliari di euro; in più ci saranno a seguire altri 10 miliardi di fondi. Le aree e attività interessate ai fondi  sono in particolare:

  • comunità energetiche,
  • rafforzamento delle smart grid,
  • sviluppo dell’agrovoltaico e del biometano.

Lo fonti rinnovabili in Italia oggi

Interessanti sono i dati al 2020 forniti dall’ultimo Rapporto statistico del Gse sull’energia da fonti rinnovabili in Italia, eccoli: 949mila impianti totali, con circa 25mila Gwh di energia elettrica prodotta da quasi 936mila impianti fotovoltaici, e intorno ai 19mila Gwh prodotti da 5.660 impianti eolici.

E ancora 47.500 Gwh di idroelettico “tradizionale” e 19.600 Gwh di energia elettrica da bioenergie (biomasse, biogas e bioliquidi). Più. In particolare nelle singole aree e regioni italiane al Nord la Puglia è prima tra le regioni italiane per produzione di elettricità sia dal sole (3.839,2 Gwh) che dal vento (4.801,9). A seguire ci sono le altre regioni del sud Campania, Sicilia, Basilicata, Calabria e Sardegna, che complessivamente offrono il 90% dell’elettricità italiana prodotta dal vento.

Al Nord invece ci sono Lombardia (2.441 Gwh), Emilia Romagna (2.401,6) e Veneto (2.178,8) a trainare il fotovoltaico. I dati a disposizione evidenziano la necessità di un cambio di rotta anche per eliminare la burocrazia.