Gelsomino pianta

Gelsomino: caratteristiche, coltivazione e cura

Il gelsomino è una pianta capace di generare un fiore piacevolmente profumato e dalle spiccate doti ornamentali. Esistono diverse specie di gelsomino, circa duecento, le cui caratteristiche possono richiedere comportamenti specifici per quanto riguarda la coltivazione e la cura. Tra le più note troviamo la Jasminum Officinale e la Jasminum Humile.

Può essere impiegato sia per l’abbellimento del proprio balcone, coltivandolo se necessario in vaso, o del giardino. Non di rado viene utilizzato anche all’interno di prodotti cosmetici per via del suo particolare profumo. Da sottolineare inoltre che il gelsomino è spesso impiegato anche nella preparazione di tisane e infusi. Un esempio è il tè verde, per il quale l’abbinamento con questo fiore può risultare piuttosto gradevole.

Gelsomino: caratteristiche

Gelsomino tisana infuso

Originarie del Medio e dell’Estremo Oriente, la pianta del gelsomino è conosciuta con il termine botanico di Jasminum e appartiene alla famiglia delle Oleaceae. La sua specie “officinale” si racconta fosse già nota agli Antichi Romani. La specie andò perduta e si ritiene tornò in Italia soltanto diversi secoli più tardi. Il primo a possedere le nuove piante viene considerato Cosimo I de’ Medici, che le tenne gelosamente per sé per diversi anni. Non si sarebbe trattato però della specie originaria, ma della “Sambac” originaria dell’Asia.

Le varie specie sono accomunate da alcune caratteristiche, in particolare quella di possedere tratti arbustivi. In alcuni casi però si tratterà di veri e propri rampicanti, che se non gestiti correttamente potrebbero risultare difficili da contenere in quanto tendenzialmente infestanti.

Generalmente le foglie di questa pianta sono caduche, quindi destinate a cadere nel periodo invernale. Esistono tuttavia alcune specie che mantengono il fogliame anche durante il resto dell’anno, ma generalmente ci si riferisce a queste piante con il termine di “falso gelsomino”.

Per quanto riguarda la maggior parte delle specie i fiori spuntano intorno al mese di giugno e la fioritura permane per il periodo estivo, salvo alcune eccezioni (fioritura che permane anche nel periodo autunnale). Molto apprezzati quelli bianchi, ma non sono escluse anche altre colorazioni come ad esempio il giallo, il rosa e il rosso. Esistono inoltre alcune eccezioni, con fioriture persino a partire dal mese di novembre. Il falso gelsomino fiorisce a maggio, restando poi privo di fiori nei mesi estivi.

L’altezza di questo arbusto è piuttosto variabile, anche in funzione della disponibilità di supporti o del clima, e può andare dai 30 centimetri a circa 10 metri. Diverse specie di gelsomino sono piuttosto rustiche e richiedono cure piuttosto limitate.

Qual è il gelsomino più profumato?

Proprio il gelsomino posseduto secoli da fa Cosimo I de’ Medici (il Jasminum Sambac) sarebbe tra le due specie più profumate. Posizione che condivide con il Jasminum Grandiflorum, molto diffuso in Sicilia.

Gelsomino, coltivazione

Gelsomino fiore

La coltivazione del gelsomino è considerata mediamente facile, purché si rispettino le necessità di base della pianta e si scelga una specie adatta alla propria fascia climatica. Molte di queste sono in grado di resistere anche a temperature di -15 gradi Celsius, come il Jasminum Officinale. Altre come il Sambac e il Grandiflorium sono più delicate e quindi poco adatte ai climi freddi.

Coltivazione in giardino

Chi scegliesse la coltivazione in giardino dovrà porre attenzione soprattutto al terreno, meglio se neutro, che dovrà favorire il drenaggio dei liquidi. Inoltre occorrerà far sì che la pianta abbia una buona esposizione al sole, anche e soprattutto nei mesi invernali.

Al momento della messa a dimora andrà scavata una buca profonda circa 30 centimetri e larga tre volte il diametro del vaso in cui è attualmente contenuta la pianta. Prima di collocare il gelsomino depositare sul fondo un po’ di stallatico maturo. Una volta posizionata la pianta riempire con una miscela di terreno da giardino neutro (70%) e ghiaia per la parte restante.

Coltivazione in vaso

La coltivazione in vaso può essere un’ottima soluzione soprattutto per quelle specie che mal sopportano le rigide temperature invernali. Parliamo soprattutto della Sambac e della Odoratissimum. Il vaso deve avere un diametro minimo di 30 centimetri, ma è consigliato se possibile di prenderne uno anche di dimensioni maggiori.

Il terreno dovrà essere lo stesso utilizzato per riempire la buca in caso di coltivazione, ovvero una miscela di terriccio da giardino e ghiaia. Alla base del vaso dovrà essere posta una base di argilla espansa.

Cura

La cura di questa pianta è solitamente piuttosto semplice, a meno di scegliere specie non in linea con la propria fascia climatica. Vi sono però alcune accortezze da prestare per assicurarsi un risultato ottimale, come ad esempio una corretta gestione dell’acqua e un controllo regolare riguardo malattie e parassiti.

Quante volte si annaffia il gelsomino?

Una pianta adulta di gelsomino non necessita di annaffiatura se coltivata in giardino. Tuttavia in periodi particolarmente caldi e privi di pioggia potrebbe essere necessario irrigare leggermente il terreno, senza esagerare. Durante i primi due anni dopo la messa a dimora viene di solito consigliata un’annaffiatura settimanale, evitando però di creare ristagni.

Gelsomino: malattie e parassiti

Il gelsomino è una pianta piuttosto resistente ai parassiti e alle malattie, il che contribuisce a renderla particolarmente facile da coltivare. Tuttavia non sono esenti dall’aggressione da parte di afidi e litofagi, tanto da richiedere l’utilizzo di insetticidi (anche di origine naturale, purché agiscano per ingestione o contatto).